La situazione

di Fabio Ciofi

Voglio un mare nervoso di barche
rovesciate di onde sturmundranghe
una vampa furorea
che m’assalga lo stereotipo
della spiaggina sabbia ombrellone
Voglio un mare d’eversione cupo
quanto può esserlo un concetto
d’anticorsettasullabattigia.
Una lastra di livore voglio
vedere uscire dallo scoglio
come se un coperchio si sollevasse,
una cortina di ferro crollasse,
una mattina dirottasse svelta
verso un tramonto boreale.

Voglio smontare la situazione
e ricostruirla da dove non c’è angolazione,
prenderla dritta in faccia
e lasciare che il brodo riscaldato
si ritiri e considerare
la pentola per quello che è.

Il mare oggettivato è povero di sale
per buttare la pasta.


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