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Sarà per il clima
natalizio, che ci invita a pensare al viaggio che proprio questo tema, sarà
largomento della mia riflessione artistica.
Sul piano delle arti figurative quando si pensa al Viaggio, il personaggio che prima di
altri, viene alla mente è sicuramente Paul Gauguin.
Il suo sarà un destino legato al viaggio e non sempre per scelta.
Già nellanno successivo la sua nascita ( 7 giugno 1848) si troverà imbarcato per
il Perù (suo padre Clovis, di idee repubblicane, sarà costretto, per cause politiche a
dover lasciare la Francia allindomani dellinsediamento al potere da parte di
Napoleone III).
Durante il tragitto di quattro mesi, il pittore, assisterà in nave alla morte del padre.
Da qui in poi la vita di Gauguin sarà attraversata da innumerevoli altri viaggi che si
concluderanno con la sua morte, avvenuta a Tahiti lotto maggio 1903.
Ma il viaggio gauguiniano, soprattutto seguirà, un tragitto avventuroso, lungo un
percorso diviso fra sogno e realtà, scaturito dallesigenza, di chi come lui, genio
incompreso, sentirà il bisogno devadere, dal carcere del mondo borghese
parigino, industrializzato e perciò privo di quel senso dumanità, che
lartista ritroverà invece in luoghi più primitivi" quali, Bretagna,
Provenza e Polinesia.
E sarà inoltre un viaggio che sul piano creativo si snoderà lungo quel limite che i
surrealisti definiranno col termine di decliche; cioè listante in cui
ci si addormenta ed i sogni fanno la loro comparsa.
Le sue Opere allaria aperta ci regaleranno immagini mediate dalla propria fantasia,
e ci raccontano di un mondo che è come ci piacerebbe vederlo.
Il mondo fisico sarà da Gauguin cambiato; su di esso egli imprimerà il proprio stato
danimo, le sue idee su come dovrebbe o potrebbe essere invece, il mondo.
I luoghi di Gauguin, ci risultano magici, grazie proprio ai colori innaturali, che
assumono un valore simbolico-religioso.
Gli alberi dalle chiome rosse ad esempio, esprimono il senso del calore umano.
Alcune sue donne portano in capo unaureola: la loro Santità, non determinata dal
Papa, deriva dalla loro stessa purezza.
Inoltre sul piano stilistico, i luoghi dipinti da Gauguin, risentono delle opere di chi
lartista ammirava, soprattutto i maestri giapponesi Hirosige e Hokusai.
I suoi paesaggi sono privi di ombre e di spazi, rinascimentali, proprio come i
dipinti giapponesi.
Basti osservare alcune sue opere!
Visione dopo il sermone. Paul Gauguin. www.francescomorante.it
In Visione dopo il
sermone, (1988, Edimburgo, National Gallery); lalbero posto al centro in posizione
diagonale divide due spazi: uno fisico e laltro metafisico.
Al di qua dellalbero, osserviamo alcune donne bretoni vestite dei tipici costumi
tradizionali che osservano, nello spazio illusorio successivo, ciò che esse immaginano di
vedere: la lotta fra lAngelo e Giacobbe.
Come egli stesso scriverà in una lettera inviata allamico Van Gogh: per me in
questo quadro il paesaggio e la lotta esistono solo nella fantasia della gente in
preghiera dopo il sermone, ragion per cui esiste un contrasto fra la gente vera e la lotta
nel paesaggio immaginario e sproporzionato.
Notiamo la stessa composizione pittorica in un dipinto dai diversi contenuti simbolici:
Te vea (la piroga),1896, San Pietroburgo, Hermitage Museum.
Qui è limbarcazione che oltre ad avere un chiaro riferimento al viaggio divide
sempre nella sagoma della diagonale il dipinto in due spazi.
La semplicità di vivere a contatto con la natura servendosi esclusivamente di essa rende
sacro il trittico familiare qui rappresentato: padre, madre e figlio.
La piroga infine diventa il mezzo tramite il quale diventerà possibile avventurarsi fra
le rosse acque assolate del tramonto thaitiano, lungo le mete ambite della vita.
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