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E così se ne va un altro anno di guerre. Dei morti, di Nassiryia o di
qualsiasi altro posto del mondo, ormai non si parla più di tanto. Certi morti hanno il
difetto di non essere italiani. E duopo quindi che lascino il posto ad altre
cose più italiane, nei titoli di fine anno. Imperversano di porta in porta, anzi di tv in
tv, il caro-panettone, il decreto salva-mediaset, le geometrie politiche senza politica in
vista delle elezioni europee, i film cretini di Natale, il capodanno di calciatori e
veline, il tracollo di miliardari che però non si faranno mancare un bel festone di fine
anno alle Seychelles e dubito che finiscano a mettere a repentaglio la loro vita nei vari
eserciti di pace come anche che si trovino da qui a poco a vivere in un
seminterrato allEsquilino. Trovano maggior spazio perfino (strano!) i disservizi di
delle ferrovie e il mancato contratto dei ferrotramvieri. Tutto, pur di non parlare di
guerra e di finanziaria. In Iraq hanno finalmente trovato larma di distruzione di
massa, che scopriamo essere non una bomba ma un rintontito signore in pigiama dalla
dentatura pluricariata. Come nel gioco del rubamazzo, chi ha fatto lultima presa
ribalta il gioco e canta vittoria. In questo caso lasso di picche vale più che a
briscola; peccato che quella che si sta giocando non sia una partita di carte e comunque
non si veda allorizzonte lultima mano. Hanno preso larma di distruzione
di massa (tanto per non dire che di quelle vere non cè traccia) ma si continua a
morire in massa e lo stato dallerta rimane altissimo. La guerra vince, sostiene il
Presidente delle nazioni civili. Un colpo del genere basta per strappare chissà quanti
altri miliardi di euro/dollari alle tasche di tutti, volenti o nolenti.
Saddam verrà processato nel suo paese, dove senza tanti discorsi lo si potrà appendere a
testa in giù, con la benedizione del cristianissimo Gran Mogol. Processarlo in Europa
sarebbe imbarazzante: come potremmo processare lui e non coloro che lo hanno
educato, mandato al potere, finanziato, armato, risparmiato quando lo avevano
ormai in mano e che possono quindi essere considerati a tutti gli effetti suoi complici?
Nessun processo che si rispetti in occidente potrebbe facilmente fare tabula rasa su
questi eventi. No, no
meglio lasciarlo nelle mani di coloro che gli rinfacceranno le
mogli stuprate, i figli scomparsi, gli oppositori trucidati, come se la responsabilità
fosse solamente sua, e non si azzarderanno certo a mettere sul palco degli imputati il
Gestore delle Libertà. Tra laltro, una visione del genere va ad alimentare il mito
americano e berlusconiano per eccellenza, quello del self made man. Se un Saddam
qualsiasi, con quella faccia da ebete a bocca aperta, è riuscito a tirar su questo popò
di situazione, vuol dire davvero che il mondo offre a tutti loccasione di realizzare
i propri sogni senza laiuto di nessuno. E non stiamo a sottilizzare sui decreti ad
hoc, i servizi segreti, i finanziamenti clandestini, le complicità, le lobby industriali
o massoniche. Tutta questa dietrologia scompare dietro il mito delle responsabilità del
Dittatore. Che altro non è se non uno che ha sfruttato in nome del Male le grandi
occasioni che questo mondo libero offre a chiunque.
Hanno preso larma di distruzione di massa però si continua a morire e non si sa
perché. Non ho sottomano i dati ma credo che negli ultimi trentanni i morti nelle
guerre per la difesa del Bene siano assai più dei morti causati dallesercito del
Male. Che tutta questa pantomima nasconda qualcosa di tragico è evidente nella assoluta
mancanza di spiegazioni. Questa rischia, in effetti, di essere lunica guerra della
storia condotta senza che si dichiarino i perché la si fa. E dire che qualcuno si
accontenterebbe almeno di motivi non dico veri ma almeno verosimili. E invece
niente. Gli alleati dicono di fare la guerra contro il terrorismo, come se non
sapessero che un conflitto del genere può solo radicalizzare ulteriormente le posizioni
che si fronteggiano e alimentare il terrorismo. Dicevano che si andava in guerra perché
Saddam minacciva il mondo intero con armi terribili e son finiti a far morire centinaia di
ragazzi, uomini, donne e bambini con Fiat 131 Mirafiori o carrette da muratori imbottite
di esplosivo. Dicevano di fare la guerra contro Saddam, che è un dittatore sanguinario,
un cancro dellumanità, come se ora si ritirassero perché lhanno scovato o
come se loro stessi in nome del loro Bene non avessero commesso (e stessero commettendo)
crimini perfino peggiori. Fanno la guerra in nome della democrazia, ma in nome della
guerra allentano le garanzie democratiche nei loro stessi paesi e nel mondo. Fanno la
guerra in nome dei diritti umani ma stracciano, per farla, ogni rispetto del diritto
internazionale. Niente da fare; ci portano la guerra in casa e manco ci vogliono dire il
perché. Vogliamo mettere quelle belle guerre di un tempo
Ti faccio guerra perché
voglio conquistare il Palatinato! Ah
si andava e si combatteva. Il diritto
internazionale non cera o era carta straccia. E il bello era che, potendo scegliere
dove fare la guerra e contro chi, si stava un po più quieti. E vero che
talvolta non funzionavano bene nemmeno quelle ma, insomma, chi stava lontano era bello
tranquillo a godersi lo spettacolo tramite dispacci, giornali, radio, tv. Vogliamo
mettere! E invece oggi la guerra non la si fa e basta; la si subisce pure e non si
scelgono né i territori né le armi (questo non gli va giù a chi finora ha sempre scelto
larma preferita).
La cosa più assurda è che ormai la guerra, oltre a non avere limiti di armi, territori,
coinvolgimenti, la si fa pure senza motivi.Cosa cè di meno comprensibile di una
guerra che a seconda di dove la si guardi è preventiva o reattiva? Insomma, ma è
preventiva o reattiva? Ditecelo. Non lo sanno nemmeno loro. Se è preventiva, è
preventiva di cosa? E possibile essere in guerra contro un esercito, per quanto
anomalo e invisibile e silenzioso, che non abbia nessun obbiettivo? Il terrorismo, dicono.
Ok, ma che è? Che vogliono? Anche il terrorismo avrà pure un obbiettivo, no? O è
semplicemente una reazione a una situazione di oppressione (e allora, casca lasino e
il re è nudo, insomma cè da divertirsi) oppure nel qual caso si potrebbe
almeno capire una prevenzione o una reazione - ha un obbiettivo. Qualcuno ce lha
detto? Attaccano la nostra civiltà? Bah
Che vuol dire? Ci vogliono occupare con i
loro eserciti e prendere in mano il potere nei nostri paesi? Vogliono radere al suolo
tutte le nostre città e cancellarci dal pianeta? Vogliono rubarci il cibo, le case, i
soldi, mettere i nostri figli alla fame (e magari pure a lavorare duro) per la loro
ricchezza? O non vorrete che creda alla favola di quattro (o anche quattro milioni) di
sgangherati che mettono bombe in qua e in là senza una strategia, un motivo, un
obbiettivo? E che è? Un videogioco? Si spara per fare più punti?
Per concludere, signori della giuria, dei congressi e dei parlamenti, vi chiedo per Natale
non un regalo ma almeno una semplice risposta verosimile: perché avete scelto la guerra?
e soprattutto: perché Loro, gli incivili, sono in guerra contro di Voi? Scusate se insito
su una sciocchezza del genere, che passa in secondo piano rispetto alla difesa a priori
della nostra società nutrita di giustizia e uguaglianza, ma, sapete come la penso, mi par
difficile decidere di combattere contro qualcuno senza sapere nemmeno perché lui ci vuole
combattere. O forse proprio non lo sapete? Perché
insomma
se non lo sapete
nemmeno voi
la cosa mi apparirebbe un tantino imbarazzante. Di fronte a un non
si sa, mi verrebbe in mente solamente una possibile risposta razionale: non sarà
che, un giorno, tanto tempo fa, avete cominciato Voi e sono stati Loro a reagire? |
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