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Quindici anni a Parigi nellinverno del
1941. Viali sotto la neve, luci oblique di lampioni, frettoloso animarsi delle strade,
dopo il coprifuoco, sotto le insegne livide dei locali, rullare lontano di tramvai.
Inquietudini, impulsi e malinconie di unadolescente in rivolta, che la sera del 14
dicembre, dopo la consueta visita domenicale ai genitori che vivono in un piccolo albergo
di rue Ornano, invece di rientrare come sempre in collegio, scivola dentro
unimpossibile fuga. Ed ecco che unesistenza fino ad allora invisibile, come
tante che si sono fuse con i colori della città, inizia a stagliarsi dal panorama
parigino, quasi fantasma di cui a tratti emerge qualche segno tangibile.
Il primo è lannuncio comparso su un giornale della sera, il 31 dicembre 1941:
-Parigi, si cerca una ragazza di 15 anni, Dora Bruder, m.1,55, volto ovale, occhi castano
grigi, cappotto sportivo grigio
Inviare eventuali informazioni ai coniugi Bruder,
boulevard Ornano 41.-
Laltro è la lista di coloro che salirono sul convoglio per Auschwitz, il 18
settembre 1942, dove figura anche il suo nome, assieme a quello del padre. Partendo da
questi soli elementi lautore, Patrick Modiano, cerca di ricostruire lidentità
e la vicenda esistenziale di Dora, senza tuttavia riuscire a colmare tutti i vuoti o a
svelarne tutti i segreti. Pian piano rintraccia i luoghi dove la ragazza è vissuta e
attraverso essi cerca di evocarne lo spirito: Si dice che
i luoghi serbano una
lieve impronta delle persone che li hanno abitati. Impronta: segno incavato o in rilievo.
Per
Dora dirò incavato. Ho provato un senso di vuoto ogni volta che mi sono trovato
in un posto in cui aveva vissuto. Ricostruisce lidentità dei genitori (ebrei
venuti dallEst, che nella civile Francia avevano inseguito il sogno di una possibile
emancipazione), le congiunture storiche, il contesto, in un gioco di incastri in cui
sintrecciano la rievocazione di una Parigi ormai scomparsa, richiami letterari,
vicende a lato, in una crescente identificazione fra la difficile giovinezza
dellautore e quella ben più tragica della protagonista. Attraverso i paesaggi, le
vecchie foto, le condizioni atmosferiche, le diverse luci del giorno, documenti e
ritagli di allora, Modiano rintraccia Dora ed a quelli di lei lega i frammenti
della propria esistenza. Con la pazienza dellarcheologo scava oltre il presente per
resuscitare la memoria dei tanti senza volto e senza nome che, nel periodo
delloccupazione tedesca, furono inghiottiti dalla folgore. Spesso limperativo
di ricordare si scontra dolorosamente con la consapevolezza di non trovare più
interlocutori in un mondo votato alloblio: Ho la sensazione di essere il solo
a reggere il filo che collega la Parigi di quellepoca a quella di oggi, il solo che
si ricordi
A volte il filo si assottiglia e rischia di rompersi.
Memoria e oblio sono i fili conduttori del libro, memoria di vicende che le
sentinelle delloblio (autorità, storici, gente comune) cercano di
congelare nel silenzio, mentre ai contemporanei spetta invece il compito di resuscitare le
voci di coloro che nel momento della tragedia non furono ascoltati: Negli archivi
restano centinaia di lettere
alle quali non è mai stato risposto. Oggi possiamo
leggerle
e adesso noi
ne siamo i destinatari e i custodi.
La vicenda di Dora è emblematica: probabilmente arrestata dalla polizia francese
alluscita di un cinema, individuata come ebrea e trattenuta in una cella di
sorveglianza assieme a ladre e prostitute, sarà poi rinchiusa nel carcere femminile delle
Tourelles e infine trasferita al campo di transito di Drancy dove, in mezzo alla folla,
ritrovò il padre, già internato da parecchi mesi. Entrambi, padre e figlia,
lasciarono Drancy il 18 settembre, con altri mille fra uomini e donne, in un convoglio per
Auschwitz Inghiottiti nel nulla.
Patrick Modiano
Dora Bruder
Edizioni TEADUE
golferasi@yahoo.it
Pubblicato
su Centomila. Lugo, settembre 2002 |
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