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La cultura
tecnologica
e la
scuola italiana |
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La cultura
tecnologica, presente fino ad oggi nella scuola media con una
disciplina chiamata Educazione tecnica, subisce un taglio netto
dalla riforma Moratti, che riduce l’insegnamento di questa
disciplina ad un’ora settimanale e la accorpa alle scienze e
alla matematica.
Mentre in Italia si è pensato di abolire l'insegnamento
dell'Educazione Tecnica, in quasi
tutti gli altri paesi Europei
la “Tecnologia” è una disciplina obbligatoria ed autonoma.
La scienza e la tecnologia, infatti, non sono la stessa cosa. La
scienza mira all’osservazione dei fenomeni e alla loro
spiegazione, la tecnologia, invece, mira alla trasformazione,
all’innovazione e alla produzione.
Il sapere tecnologico è portatore di un atteggiamento
progettuale trasformativo e di una sua modalità culturale. E’ un
sapere che fa maturare un atteggiamento nei riguardi della
tecnologia fondato su comportamenti consapevoli, responsabili e
orientati ad affrontare il nuovo.
La tecnologia è il motore che muove lo sviluppo umano, economico
e democratico della società. Come si può pensare di eliminare
dalla scuola italiana una disciplina, che ha il compito di
educare i ragazzi alla cultura tecnologica, proprio quando la
società e tutte le attività quotidiane sono intrise di
tecnologia, come si può farlo in un mondo globalizzato, dove la
sfida tecnologica determina la ricchezza, il benessere e la
possibilità di sviluppo economico e sociale di una nazione?
Conoscenze e metodi della tecnologia, sono nuovi alfabeti e
linguaggi. Dovrebbe essere compito della scuola diffonderli,
poiché solo con la loro acquisizione si può comprendere il mondo
in trasformazione. Spetterebbe alla scuola fornire ai giovani
gli strumenti mentali per accogliere il nuovo, per poter gestire
nel migliore dei modi il cambiamento.
Da domani, invece, i nostri ragazzi entreranno in una società ad
alto contenuto tecnologico con una preparazione pre-tecnologica.
Per i nostri giovani significherà non essere capaci di leggere e
scrivere il proprio tempo, significherà essere analfabeti.
Una scuola che propone un modello culturale che non riconosce il
ruolo della tecnologia, non potrà che produrre una cultura
incapace di essere cultura del proprio tempo. (c.a.) |
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