agli incroci dei venti |
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Blu di Marisa Lepore |
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Città della Scienza,
progetto di archeologia industriale, è un complesso spazio-territorio di
eventi culturali, sorto sullo scenario post-moderno dell’ex acciaieria
Italsider di Napoli, suggestivo e struggente per la presenza di ossidate
vestigia verticali e orizzontali, giganteschi mostri saprofiti grondanti
memorie di operosità disumanizzanti e rumorosità disumanizzate.
Le donne di Silvana Liotti sono auto-abbracci del corpo, dell’anima, della mente. Le teste, a stretto contatto con le parti inferiori, creano circolarità e volume e continuità, testimoni dell’esigenza a circoscrivere e controllare una fisicità che non si vuole far espandere, perdere, o lasciar fuggire. Nota stridente, un fondo rosso per una donna che, per contrasto, rimanda ad una re-immersione nel blu.
La figura del Narciso, alieno commisto di blu e oro, riflette nell’acqua il dorato che sottende il blu del viso. Qui è assunto a doppio inquietante, metafora del sé e dell’altro da sé, dell’essere e del voler essere. Stato e proiezione di un’androginia espressa nella composizione delle braccia e nel viso riflesso nell’acqua, che accenna a grazie e movenze femminili. La complessità onirica e lessicale dei paesaggi cosmici di Lorenza Altamore coniuga ordine e caos, logos e sentimento, origine e evoluzione, nostalgia e ritorno, per la definizione di un’originaria identità, per una appartenenza comune all’Uno.
Il numero e la
materia, la progressione numerica e la stanzialità dinamica del ciottolo
introducono ad atmosfere remote e primordiali, rasserenanti ma pur
speculative, ad interrogativi non tacitati e mai risolti.
Mentre nella
composizione delle opere si alternano 1 e 4, 1 e 4 e ancora 1, la
costruzione matematica svanisce nelle alternanze del colore di una
liquidità pastosa, che suggerisce immersioni e invita ad emozionanti
annullamenti.
La serialità è un moltiplicatore efficiente dell’esigenza a tracciare mappe e tasselli e percorsi, a circoscrivere l’immagine dello stesso modello, reiterandolo pur nelle sue differenziazioni morfologiche e cromatiche. |
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