agli incroci dei venti agli incroci dei venti agli incroci dei venti agli incroci dei venti

 
 

HOME

Società

Politica

Arti visive

Lettura

Scrittura

Punto rosa

Legalità

Paesi in guerra

Mondo

 
 

Gli scioperi in Italia nel marzo 1944

 
     
 

Il 1° marzo si fermarono Torino e Milano: nella prima scioperarono 70mila operai il primo giorno e 150mila nell’intero Piemonte. 150 saranno i lavoratori deportati. A Milano, assieme agli operai, scesero in lotta anche i tranvieri paralizzando tutta la città e pagando, anche loro, un duro prezzo: 60 finirono in Germania e 38 morirono nei campi di sterminio. Il 6 marzo vennero fatte conoscere le decisioni di Hitler: deportare il 20% degli scioperanti e metterli a disposizione per il servizio di lavoro. Un ordine che pur non ottenendo quanto voluto, provocò retate e numerosi arresti (1.200) tra gli operai. L’agitazione coinvolgerà, oltre ai maggiori centri industriali del Piemonte e della Lombardia, anche quelli della Liguria, del Veneto, dell’Emilia Romagna e della Toscana. Il 21 giugno la “Gazzetta ufficiale” di Salò pubblicò un decreto “sulla disciplina dei cittadini in tempo di guerra”: vi si comunicava la pena di morte per gli organizzatori degli scioperi.

Gli scioperi negli altri paesi europei
Per opporsi all’occupazione nazista e ai collaborazionisti locali, ci furono scioperi nei Paesi Bassi, Belgio, Francia (1941); Lussemburgo, Francia (1942); Danimarca, e ancora Paesi Bassi (1943). Allo sciopero francese parteciparono 100mila minatori. A quello dei Paesi Bassi vi aderirono circa 500mila persone.
 

Missione Oggi

 

commenti

 

 
 

03/07/2007

 

HOME

Società

Politica

Arti visive

Lettura

Scrittura

Punto rosa

Legalità

Paesi in guerra

Mondo