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Abitare in Sicilia significa andare al matrimonio di una
parente e scorgere tra gli invitati un politico del posto costretto a
dimettersi per atttività e connivenze poco legali.
Significa spiegarsi la sua presenza solo quando il marito della tua
parente si unisce alla schiera di zerbini che si attaccano alla sua
guancia, alle sue mani consunte.
Significa avere voglia di trovarsi a milioni di anni luce di distanza e
far capire a chi ti siede attorno, il disgusto che ti soffoca, la rabbia
che ti urla nelle vene.
Significa ascoltare parole nere come la notte, dagli stessi che fino ad
un istante prima ti siedevano attorno e che ora sono essi stesi, ad anni
luce di distanza, a elemosinare un bacio, un saluto distratto, dal tizio
che si circonda di fango e non capisce perchè lo guardi schifato.
Fino a quando la mafia incontrerà il consenso sociale
Fino a quando anche un solo disperato si rivolgerà ad un "onorato", per
trovare lavoro
Fino a quando anche un solo uomo cancellerà da una via il nome di
Peppino Impastato, per sostituirlo, con un penarello di sangue, con
quello di "Totò Riina vescovo"
Fino a quando il legame tra mafia e poltica sarà una morsa così stretta,
da non lasciare filtrare bagliori di vita
Fino ad allora la Sicilia creerà, per se stessa, il suo destino di
morte. |
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