FONDERIEXPO
secondo
appuntamento con l’arte di Enzo Dall’Ara |
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Secondo appuntamento
dell’iniziativa
Fonderiexpo,
ideata e organizzata da Luigi Impieri ed ospitata alle “Fonderie”, viale
Vittorio Veneto 7, Forlì, uno dei locali più di tendenza della città.
L’intera manifestazione, dilatata dall’autunno 2004 alla primavera 2005,
prevede un ciclo di tre esposizioni, che presenteranno,
consecutivamente, creazioni di dieci artisti, provenienti da differenti
ambiti geografici ed impegnati in lessici diversi. “Fonderiexpo” ha come
fine sia l’incontro semantico ed iconografico fra gli artisti proposti,
sia la verifica dell’attuale stato dell’arte a livello nazionale e
locale. In un periodo di oscurantismo artistico-culturale, il progetto
intende animare dibattiti propositivi sui nuovi linguaggi espressivi e
sul senso e sull’importanza dell’arte nella società contemporanea.
L’iniziativa si propone, inoltre, come ulteriore scopo, l’avvio di una
fattiva discussione sul concetto del bello e sulla sua attualità.
Ritmano, attualmente, gli originali ed interessanti spazi espositivi
opere di Lorenza Altamore, Italo Gafà, Antonio Vivona, affiancate da
creazioni di Fulvio Longo e Rocco Zucco, artisti invitati come ospiti in
questo secondo appuntamento.
Italo Gafà, nato in Piemonte, ma residente a Forlì, svolge la professione di architetto. La sua arte, pregnante di atmosfere intense e percettibili, si svolge su una figurazione che dal dato reale approda ad orizzonti dell’immaginario, ove poter liberare empiti creativi dettati da fervida riflessione iconografica e semantica. Disegno, colore e luce informano una composizione che, con meditata riflessione, coniuga modernità lessicale con eccelse esperienze artistiche del passato. Cromie profondamente tonali individuano un amplissimo ventaglio tematico, che spazia dal paesaggio alla natura morta, dalla figura umana a soggetti sacri. Le opere esposte si svolgono, infatti, sul fascino iconico ed introspettivo del carnevale di Venezia e su un’intensa e dinamica interpretazione di “San Giorgio che uccide il drago”.
Antonio Vivona, calabrese di nascita, ma attualmente abitante a Bologna, è artista solido di ampia esperienza operativa, espressa in opere pittoriche dense di luce e di colore. I dipinti, solari e timbrici, rammentano ascendenze fauve e, in particolare, matissiane, sia nell’elaborazione degli interni, sia nella vivida dinamica dei luminosi cromatismi. Le creazioni, pur informate a soluzioni compositive enucleate dall’arte occidentale, evocano passaggi esornativi tipici della cultura orientale. Le opere proposte seguono una netta coerenza tematica, prediligendo vissute scene d’interni, in cui sono inserite coppie di figure femminili, sovente mascherate, in attesa di colloqui e di personali confessioni. L’atmosfera, permeata di eros, avvolge un apparente silenzio, poiché i corpi e le positure vibrano di parole inespresse.
Fulvio Longo è nato in Calabria, dove vive e svolge funzione di docente ed un’intensa attività di pittore e scultore, vissuta nel rigore di strutture architettoniche. Numerose ed importanti sono già le esposizioni personali e collettive che lo hanno visto protagonista, fra cui la partecipazione alla Biennale d’Arte Moderna di Venezia nel 1997. Artista poliedrico e tecnicamente sapiente, Longo si esprime con un linguaggio che, anche quando è più tangente all’operazione pittorica, non cela mai proiezioni tridimensionali. Gli accenti cromatici appaiono sovente elaborati su introspettive cifre tonali, animate da emozionali modulazioni di luci ed ombre. In mostra è presente un significativo ed attualissimo trittico che, ideato su tematica sociale, auspica un solidale abbraccio fra Oriente ed Occidente, fra culture diverse in attesa di pace.
Rocco Zucco, nato e residente in Calabria, si dedica all’insegnamento, nonché ad una fervida attività artistica. Assai consolidato è il suo percorso creativo, divulgato in molteplici ed importanti esposizioni personali e collettive. Una diffusa propensione alla ricerca e alla sperimentazione di materiali e lessici consente, da tempo, un ampio spettro d’indagine, che induce a differenziate fasi propositive. I dipinti in mostra, elaborati su cromie vivide e veementi, tipiche della solare sensibilità mediterranea, enunciano un’acuta ed efficace analisi sul connubio uomo-natura, uomo-cosmo. L’essere vive in tale simbiosi con ogni elemento del creato e, in particolare, con l’astro solare, da vibrare della stessa intensità luminosa ed energetica della nostra stella. La figurazione procede su una miriade di piccoli cerchi divisionisti, quasi cellule-atomi di cromatica rigenerazione. |
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