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La settima edizione
di nerodiscena vanta un sensibile allargamento nella
strutturazione degli interventi, nati dall’incontro di sinergie sia
locali, che di una rete più ampia a livello nazionale.
E non ci si riferisce alla quantità delle proposte. Nerodiscena
presenta edizioni sicuramente più corpose, qualora esse siano il
risultato di un anno di attività di formazione e produzione della
Skené, la Scuola di Specializzazione artistica
nata nel 2000, su progetto di Arti&Scena.
La realizzazione di questa edizione è, infatti, affidata ad un
partenariato di associazioni napoletane, l’Associazione
Chiaradanza, che ha collaborato anche alle due precedenti
edizioni, con il consueto valido apporto tecnico e artistico e con la
qualificata presenza di docenti e operatori e l’Associazione
Makumba, nuova all’esperienza, che ha fornito un prezioso
contributo all’organizzazione e alle scelte artistiche.
Per la Sezione Ospiti arti visuali, viene proposta
Sognatori d’acqua, mostra d’arte contemporanea itinerante a
livello nazionale dell’Associazione calabrese Bagatto. Ciò
è sicuramente motivo di grande soddisfazione, perché Sognatori
d’acqua è un progetto nato in seguito all’incontro a Napoli di
alcuni fra artisti ospiti e artisti napoletani della sesta edizione di
nerodiscena, i quali, insieme, hanno intrapreso un percorso sul
territorio nazionale, che vede un nucleo di artisti in itinere
arricchirsi di presenze locali nelle varie tappe.
La Sezione Emergenti arti visuali sarà rappresentata, come
di consueto, da artisti locali o di formazione locale, riuniti in questa
edizione, nella collettiva Di-scorrimenti.
Tema unico delle esposizioni, l’acqua.
Mondo fluttuante, rêverie, riflesso di immagini, specchio di colori,
doppio, metafora, mitografia, diviene per gli artisti anche percorso,
viaggio, incontro. Intesa come fluidità, eliminazione dei contrasti,
morbidezza, unione reversibile, dinamismo, vuole essere messaggio di
pace.
I Sognatori d’acqua insieme ai nostri artisti napoletani
guardano alla pace e vanno verso la pace. Sognatori silenziosi o
di-scorritori, solitarii o a coppia, in molti o in tanti, sono
ondivaghi e danzatori, perché la pace è un suono armonico che si può
percorrere, ancestrale, amniotico e ipnotico.
Si è individuato un unico spazio per ambedue le esposizioni, le antisale
del Consiglio provinciale di Napoli nel Complesso di S. Maria La Nova,
al centro storico della città. E’ stato scelto un luogo che potesse
consentire una successione lineare delle opere, con improvvise
occupazioni dello spazio centrale, ampio e agevolmente percorribile e si
è dettato per l’allestimento un percorso dei contenuti dal cosmico verso
il quotidiano, dall’interno verso l’esterno, dallo scuro verso il
chiaro, dal buio alla luce, dal nucleo iniziale alla realtà,
dall’indistinto al definito.
Per l’ Area Studi della Sezione arti sceniche, un work in progress di
teatro danza vedrà impegnato un gruppo di giovani iscritti alla Scuola
Skené per la realizzazione di una performance, Il
tiaso nella biografia e nella poetica di Saffo, che andrà in
scena nel corso del 2005, in uno spazio istituzionale cittadino.
Marisa Lepore
Coordinatrice di Arti&Scena
Servizio Giovani Comune di Napoli |
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