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 nerodiscena
 

di Marisa Lepore

 
 

La settima edizione di nerodiscena vanta un sensibile allargamento nella strutturazione degli interventi, nati dall’incontro di sinergie sia locali, che di una rete più ampia a livello nazionale.
E non ci si riferisce alla quantità delle proposte. Nerodiscena presenta edizioni sicuramente più corpose, qualora esse siano il risultato di un anno di attività di formazione e produzione della Skené, la Scuola di Specializzazione artistica nata nel 2000, su progetto di Arti&Scena.
La realizzazione di questa edizione è, infatti, affidata ad un partenariato di associazioni napoletane, l’Associazione Chiaradanza, che ha collaborato anche alle due precedenti edizioni, con il consueto valido apporto tecnico e artistico e con la qualificata presenza di docenti e operatori e l’Associazione Makumba, nuova all’esperienza, che ha fornito un prezioso contributo all’organizzazione e alle scelte artistiche.
Per la Sezione Ospiti arti visuali, viene proposta Sognatori d’acqua, mostra d’arte contemporanea itinerante a livello nazionale dell’Associazione calabrese Bagatto. Ciò è sicuramente motivo di grande soddisfazione, perché Sognatori d’acqua è un progetto nato in seguito all’incontro a Napoli di alcuni fra artisti ospiti e artisti napoletani della sesta edizione di nerodiscena, i quali, insieme, hanno intrapreso un percorso sul territorio nazionale, che vede un nucleo di artisti in itinere arricchirsi di presenze locali nelle varie tappe.
La Sezione Emergenti arti visuali sarà rappresentata, come di consueto, da artisti locali o di formazione locale, riuniti in questa edizione, nella collettiva Di-scorrimenti.
Tema unico delle esposizioni, l’acqua.
Mondo fluttuante, rêverie, riflesso di immagini, specchio di colori, doppio, metafora, mitografia, diviene per gli artisti anche percorso, viaggio, incontro. Intesa come fluidità, eliminazione dei contrasti, morbidezza, unione reversibile, dinamismo, vuole essere messaggio di pace.
I Sognatori d’acqua insieme ai nostri artisti napoletani guardano alla pace e vanno verso la pace. Sognatori silenziosi o di-scorritori, solitarii o a coppia, in molti o in tanti, sono ondivaghi e danzatori, perché la pace è un suono armonico che si può percorrere, ancestrale, amniotico e ipnotico.
Si è individuato un unico spazio per ambedue le esposizioni, le antisale del Consiglio provinciale di Napoli nel Complesso di S. Maria La Nova, al centro storico della città. E’ stato scelto un luogo che potesse consentire una successione lineare delle opere, con improvvise occupazioni dello spazio centrale, ampio e agevolmente percorribile e si è dettato per l’allestimento un percorso dei contenuti dal cosmico verso il quotidiano, dall’interno verso l’esterno, dallo scuro verso il chiaro, dal buio alla luce, dal nucleo iniziale alla realtà, dall’indistinto al definito.
Per l’ Area Studi della Sezione arti sceniche, un work in progress di teatro danza vedrà impegnato un gruppo di giovani iscritti alla Scuola Skené per la realizzazione di una performance, Il tiaso nella biografia e nella poetica di Saffo, che andrà in scena nel corso del 2005, in uno spazio istituzionale cittadino.
 

Marisa Lepore
Coordinatrice di Arti&Scena
Servizio Giovani Comune di Napoli

 
 

03/07/2007

 

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