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Poliziotti e coltellini

di Claudio Giusti

 
     
 

Dedicato a Roberto Caricato 1954 – 2004


A Napoli, ben prima che iniziasse la “guerra di Camorra”, hanno dovuto vietare la vendita dei coltellini da collezione, perché la gente trasformava banali discussioni per un parcheggio in duelli rusticani e si assassinava con i temperini dei Lupetti.

Le cause di questa isteria sono molteplici e vanno dal clima di guerra e intolleranza che stiamo vivendo, alla pesante situazione economica, alle continue aggressioni alla magistratura, agli aperti inviti all’autodifesa e al farsi giustizia da soli.

Falsificazioni statistiche a parte il risultato finale del governo Berlusconi è stato un patetico fallimento. Non solo sono cresciuti i crimini, ma persino gli omicidi, dopo un calo decennale, sono aumentati di un incredibile 12 per cento. Eppure, durante la campagna elettorale del 2001, la Tolleranza Zero era stata uno dei punti di forza di Berlusconi.

In quei giorni spiegai alla RAI che il poliziotto di quartiere non ha il compito di un’impossibile repressione del crimine, ma quello ben più concreto di ridurre il disordine, aggiungendo che è proprio questo a renderne improponibile la presenza sul nostro territorio, visto che il suo scopo è quello di contrastare le infrazioni (auto in doppia fila, lavoro nero, ecc.) che gli italiani considerano normale commettere. Il mio intervento venne ovviamente ignorato e le polemiche sulla Tolleranza Zero continuarono con toni sempre più surreali. Fu Berlusconi a raggiungerne le vette più alte. Costui non ebbe vergogna ad affermare che, con l’Ulivo, gli omicidi erano triplicati e a dire poi, a chi gli faceva notare che era successo l’inverso e gli omicidi si erano più che dimezzati, che la gente era sfiduciata e non denunciava più i reati perché certa dell’impunità di cui godevano i criminali.

Orbene: anche il più sprovveduto dei politici sa che esiste un “numero nero” di crimini che non vengono denunciati all’autorità giudiziaria e che negli USA questo numero raggiunge il 50% dei crimini gravi, ma allo stesso tempo sa che questo vale solo in piccolissima parte per gli omicidi. Le autorità vengono a conoscenza di quasi tutti gli omicidi e solo un numero esiguo di questi viene rubricato come suicidio o scomparsa.

Le affermazioni berlusconiane erano quindi sublimi stupidaggini e l’unico suo provvedimento contro il crimine (pestaggi genovesi a parte) fu quello di fare passeggiare qualche carabiniere per le vie del centro e, quando si trattò di mandare i poliziotti in giro per Napoli, le reazioni della popolazione furono molto negative. La situazione venne brillantemente riassunta da una signora che disse:

–Una l’ordine lo vuole, ma non troppo ordine –.

Poi, incurante della realtà e del ridicolo, in diverse occasioni il Berlusconi ha affermato che la fiducia dei cittadini è cresciuta e che i crimini denunciati sono diminuiti del dieci per cento, ma ogni sua sparata propagandistica è stata immediatamente seguita da una raffica di omicidi. Immancabilmente, ogni volta che il Berlusconi vanta grandi successi nella lotta al crimine, qualche padre di famiglia stermina i parenti a fucilate.

Claudio Giusti

 
 
 
 

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