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Guatemala: si intensifica il dibattito sulla pena di morte

di Catherine Elton

libera traduzione di Arianna Ballotta

 
     
 

ESQUINTLA, GUATEMALA

L'altro giorno Audelio Diaz, 43 anni, che aveva smesso di andare a scuola a 12 anni, ha preso la maturità liceale. Mentre riceveva il diploma, durante la breve cerimonia svoltasi in un corridoio alla presenza di guardie armate che controllavano il passaggio ai cancelli in entrata ed uscita, rideva con orgoglio.

La cerimonia si è svolta nel carcere di massima sicurezza di Esquintla, dove Diaz, condannato a morte, risiede. Anche altri due diplomati e due dei loro professori risiedono nello stesso braccio della morte.

Secondo Amnesty International, il Guatemala è uno dei due Paesi latino-americani (l'altro è Cuba) che ancora pratica la pena capitale per i crimini ordinari. Nonostante un'ondata di crimine che ha scosso il Guatemala, è sempre più forte la pressione anche all'interno del Governo, oltre a quella dei gruppi che operano in difesa dei diritti umani e di molti diplomatici stranieri, affinché la pena di morte venga abolita. L'amministrazione del Presidente Oscar Berger sta esaminando la possibilità di presentare al Congresso una proposta di legge in questo senso.

Diaz, estradato in Guatemala dal Texas e condannato a morte per il rapimento e l'omicidio di un ricco proprietario terriero e di sua moglie, ed altri che frequentano i corsi di studio in carcere, si augurano che questi programmi formativi diano un contributo nuovo al dibattito in corso nel Paese.

Il Guatemala non esegue alcuna condanna capitale dal 2000, tuttavia sono circa 30 i detenuti del braccio della morte (tutti uomini, in quanto le donne non sono passibili di condanna capitale). Nonostante la tendenza mondiale verso l'abolizione, il Congresso guatemalteco negli anni '90 ha approvato due misure atte a rafforzare l'uso della pena di morte. Ci sono però segnali che fanno pensare che la direzione possa invertirsi, almeno fra i legislatori. Nel 2002 l'allora Presidente Alfonso Portillo chiese al Congresso di abolire la pena di morte, ma non se ne fece nulla. Lo scorso anno la Corte Suprema, che ha il potere di proporre leggi, ha presentato un disegno di legge per un nuovo Codice Penale, nel quale però, in forte contrasto con l'attuale Codice, non è incluso alcun articolo relativo alla pena di morte. Il Congresso non ha ancora iniziato a discutere su questa proposta.

Il movimento per l'abolizione della pena di morte sta facendo pressioni al Presidente Berger, il quale ha pubblicamente dichiarato di essere contrario alla pena capitale. Il Commissario per i Diritti Umani del Guatemala, Frank LaRue, ha dichiarato che un team di legali che collabora con il Presidente sta esaminando la possibilità di chiedere al Congresso l'abolizione della massima pena, tuttavia non è chiaro se il presidente Berger presenterà o meno il disegno di legge.

Recentemente i diplomatici europei si sono uniti al coro degli attivisti per i diritti umani nel chiedere alle autorità del Guatemala di abolire la pena capitale. Oltre a citare i diritti fondamentali dell'uomo, gli attivisti hanno citato alcuni argomenti particolari relativi al Guatemala che sta uscendo da una lunga guerra civile. Kristin Svendsen, una ricercatrice norvegese attiva in una campagna per l'abolizione della pena di morte presso un centro di Guatemala City, ha argomentato che alcuni dei condannati a morte attualmente detenuti hanno confessato un crimine in seguito alle
torture della polizia, e che in altri casi sono coinvolti indiani Maya con scarsa conoscenza della lingua spagnola, i cui procedimenti penali si sono svolti interamente in spagnolo. Uno di questi, secondo la Svendsen, avrebbe capito di essere stato condannato a morte soltanto mesi dopo la conclusione del processo.

Tuttavia, secondo il rappresentate Otto Pérez Molina il Guatemala non è pronto per l'abolizione e probabilmente non lo sarà per altri 5 o 10 anni.
"Non è il momento giusto", ha dichiarato Pérez Molina, uno degli uomini politici più importanti del Paese, "[.] in quanto il problema del crimine coinvolge molti guatemaltechi che resterebbero indignati. Proporre adesso l'abolizione li ferirebbe".

Durante lo scorso anno le autorità guatemalteche hanno segnalato un aumento di omicidi e rapine. In un Paese di 14,2 milioni di abitanti, sono stati registrati circa 2.000 omicidi e stanno aumentando le rapine ai passeggeri degli autobus.

Fonte: Houston Chronicle, 1° Gennaio 2005
 

 
 
 
 

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