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di Cluadio Giusti

 
     
 

Torna sempre.
Ogni anno.
Non c’è scampo.
Implacabile,
come il festival di San Remo.
Inarrestabile,
come la nuova edizione del Grande Fratello.
Inevitabile,
come le malattie di stagione.
Ogni anno.
Non c’è scampo.
Torna sempre.
Il rapportino di Nessuno tocchi Caino.
 

PENA DI MORTE, QUISQUILIE, PINZILLACCHERE E NTC.

Quest’anno quelli di Nessuno tocchi Caino hanno fatto i salti mortali per non farci rimpiangere il delirio pannelliano, ma non ce l’hanno fatta. Sono però riusciti a dimostrare che nemmeno loro sono in grado di capire quello che scrivono. Incuranti del ridicolo, dopo le rituali pinzillacchere sulla Cina e sulla democrazia, hanno riesumato il loro cavallo di battaglia: le quisquilie sugli Stati Uniti. Prima hanno scritto che le condanne a morte sono emesse dai giudici, poi che una sentenza della Corte Suprema prevede che solo le giurie possano decidere della vita o della morte.

Gli USA:
”La procedura penale statunitense divide un processo per omicidio (o per qualsiasi altro reato capitale) in due fasi distinte. Nella prima fase (la sentenza) una giuria popolare decide se l'imputato è innocente o colpevole. Durante la seconda fase (la condanna) un giudice, oppure una corte formata da 3 giudici (a seconda degli stati) valuta le circostanze aggravanti e attenuanti e decide la condanna. Anche gli appelli sono divisi in due fasi: quelli su innocenza o colpevolezza e quelli sull'entità della condanna.”
e
“Nel caso Ring vs Arizona i giudici della Corte hanno stabilito l'incostituzionalità delle norme che attribuiscono ad un giudice monocratico o una giuria di giudici, anziché a una giuria popolare, la valutazione delle circostanze aggravanti e attenuanti e la decisione della pena nei casi capitali. La sentenza incide nella seconda fase del procedimento penale americano, quella che attiene alla pena. La prima fase attiene alla sentenza durante la quale una giuria popolare decide se l'imputato è innocente o colpevole.”

La profondità del loro stato confusionale è evidente. I tapini brancolano nel buio. Non sanno che il solo reato capitale previsto dalla giurisprudenza consolidata della Corte Suprema è l’omicidio aggravato e, non conoscendo la differenza fra verdetto e sentenza, ignorano che la prima fase del dibattimento si chiude con il verdetto: colpevole o non colpevole, e che è la seconda fase (prevista solo per l’omicidio capitale) a concludersi con la sentenza: vita o morte. I poveri Caini non sanno, ma non sono gli unici, che le giurie decidono all’unanimità sia il verdetto che la sentenza (non entro in dettagli troppo tecnici e vi rimando al mio “chiacchiere e distintivo”), e non hanno la più pallida idea di come funziona l’appello americano.

In quel paese gli appelli per le condanne capitali si dividono in diretti e habeas corpus (statale e federale) e possono portare all’annullamento del verdetto, e quindi a un nuovo processo, o all’annullamento della sola sentenza. In essi non si dibatte di innocenza o colpevolezza, perché la presunzione d’innocenza (sempre ci sia stata) è caduta dopo il primo e unico giudizio di merito. Nell’appello (non automatico nemmeno per le condanne a morte) è il condannato a dover dimostrare che al processo ci sono stati errori così gravi e numerosi da richiederne l’annullamento.
 

La democrazia:
“A ben vedere, in questi paesi, la soluzione definitiva del problema, più che alla lotta contro la pena di morte, attiene alla lotta per la democrazia, l’affermazione dello stato di diritto, la promozione e il rispetto dei diritti politici e delle libertà civili.”
Allora come si spiega la pena capitale americana ?

La Cina:
“La Cina prevede due tipi di sentenza capitale: l'esecuzione immediata e la condanna "con sospensione" della pena per 2 anni, che diventa definitiva qualora il condannato abbia commesso altri reati durante il periodo di sospensione.”

Mi è impossibile capire dove abbiano scovato una tale nefandezza, comunque le cose stanno così: se il condannato che ha ricevuto la sospensione dimostra di essere pentito ed avviato sulla via della riforma la sentenza di morte è commutata nel carcere. (Cfr: Amnesty International. China, No One is Safe. ASA 17/01/1996 e People's Republic of China Executed "according to law")?
(ASA 17/003/2004 22 March 2004)

Ci sono molti misteri nel nostro mondo: quello che, in questo momento, più mi affascina è capire perché ci sia ancora qualcuno che perde tempo con quelli di Nessuno tocchi Caino.

Claudio Giusti

 
 
 
 

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