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Il
titolo di questo libro è ripreso da una intervista a Mino Martinazzoli
che, facendo riferimento ai comportamenti dell’opposizione e a «una
inconsapevole resa alle logiche del berlusconismo», ha detto che gli
veniva in mente «quel topino che, intrappolato, agli amici intenti a
liberarlo spiegava che lui non si lamentava della trappola ma solo della
cattiva qualità del formaggio».
Luciano Violante alla Camera, rivolto alla maggioranza ha detto:
«Onorevole Anedda, la invito a consultare l’onorevole Berlusconi perché
lui sa per certo che gli è stata data la garanzia piena, non adesso, nel
1994, quando ci fu il cambio di governo - che non sarebbero state
toccate le televisioni. Lo sa lui e lo sa l’onorevole Letta… A parte
questo, la questione è un’altra. Voi ci avete accusato di regime
nonostante non avessimo fatto il conflitto di interessi, avessimo
dichiarato eleggibile Berlusconi, nonostante le concessioni… Durante i
governi di centrosinistra il fatturato di Mediaset è aumentato di 25
volte». Le affermazioni di Violante dimostrano che la trappola è
scattata sulle regole, la legalità, la giustizia e l’etica, che misurano
la qualità della democrazia. Deriva delle regole, illegalità diffusa e
corruzione, paralisi della giustizia, assenza di etica, hanno favorito
il partito azienda che si è fatto Stato. Senza legalità l’Italia si
allontana dall’Europa e si avvicina all’Argentina. Questo è il terreno
sul quale il centrosinistra avrebbe dovuto combattere e sconfiggere Berlusconi. Finora non è avvenuto. Può realizzarsi se cambia la cultura
politica, e si rinnova la rappresentanza nelle istituzioni. Il libro
parla di questo. Fornisce dati che le televisioni nascondono. Dimostra
che un paese illegale e senza etica della responsabilità non ha futuro.
Propone come uscirne. (tratto dalla quarta di copertina)
DemocraziaLegalita, 7 giugno 2005
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