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La sensazione che mi
ha lasciato questa intensa giornata è improntata al fare: ho voglia di
fare, di agire, di parlare, di scrivere, di ascoltare. Spesso
l’attivismo ci distacca dai diritti per i quali lottiamo e questo accade
anche per la lotta alla pena di morte. E’ un tema vicino eppure così
lontano e capita di “dimenticarsi” che il nostro agire può fare la
differenza per qualcuno: vivere o morire, morire in modo oscuro oppure
morire con dignità.
Ho avuto la conferma che la World Coalition sta percorrendo finalmente
una strada lastricata non solo di buone intenzioni, ma anche di progetti
concreti, di discussioni pragmatiche.
Ho visto la commozione negli occhi di Simone Othmani, mentre vicino al
palco, in piedi, guardava un frammento del video sul marito e sembrava
quasi che aspettasse che Ahmed scendesse dallo schermo. Ho visto
l’orgoglio del delegato della Fédération syndacale unitarie nello
spiegarci che l’ultimo congresso aveva approvato una mozione in cui il
sindacato unitario si impegnava formalmente a lottare in difesa dei
diritti umani e contro la pena di morte. Ho visto il sostegno convinto
di Amnesty International all’attività della World Coalition e ho visto
la disponibilità di tutti a collaborare seppur nelle diverse realtà di
ogni associazione: grandi e piccole hanno mostrato una gran voglia di
continuare il cammino intrapreso ormai tre anni fa perché la World
Coalition può essere veramente una grande opportunità per andare avanti
nella lotta contro la pena di morte.
Agli abolizionisti interessa la giustizia, la certezza del diritto, un
codice penale che punisca il colpevole ma che non scenda al suo livello
di efferatezza: perché la pena di morte altro non è che vendetta, non è
giustizia, né per le vittime dei crimini, né per i condannati a morte,
né per chi rimane e continua a vivere. Ecco perché a chi chiede
provocatoriamente se siamo contrari alla pena di morte anche nel caso
dei dittatori (come ha chiesto un delegato ugandese all’Assemblea), noi
rispondiamo che siamo contrari alla pena di morte in maniera
incondizionata.
13 giugno 2005 -
Coalizione italiana contro la pena di
morte
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