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Assemblea Generale della World Coalition 2005: un’esortazione
 

di Alessandra Ruberti

 
 
 
 
 

La sensazione che mi ha lasciato questa intensa giornata è improntata al fare: ho voglia di fare, di agire, di parlare, di scrivere, di ascoltare. Spesso l’attivismo ci distacca dai diritti per i quali lottiamo e questo accade anche per la lotta alla pena di morte. E’ un tema vicino eppure così lontano e capita di “dimenticarsi” che il nostro agire può fare la differenza per qualcuno: vivere o morire, morire in modo oscuro oppure morire con dignità.
Ho avuto la conferma che la World Coalition sta percorrendo finalmente una strada lastricata non solo di buone intenzioni, ma anche di progetti concreti, di discussioni pragmatiche.
Ho visto la commozione negli occhi di Simone Othmani, mentre vicino al palco, in piedi, guardava un frammento del video sul marito e sembrava quasi che aspettasse che Ahmed scendesse dallo schermo. Ho visto l’orgoglio del delegato della Fédération syndacale unitarie nello spiegarci che l’ultimo congresso aveva approvato una mozione in cui il sindacato unitario si impegnava formalmente a lottare in difesa dei diritti umani e contro la pena di morte. Ho visto il sostegno convinto di Amnesty International all’attività della World Coalition e ho visto la disponibilità di tutti a collaborare seppur nelle diverse realtà di ogni associazione: grandi e piccole hanno mostrato una gran voglia di continuare il cammino intrapreso ormai tre anni fa perché la World Coalition può essere veramente una grande opportunità per andare avanti nella lotta contro la pena di morte.
Agli abolizionisti interessa la giustizia, la certezza del diritto, un codice penale che punisca il colpevole ma che non scenda al suo livello di efferatezza: perché la pena di morte altro non è che vendetta, non è giustizia, né per le vittime dei crimini, né per i condannati a morte, né per chi rimane e continua a vivere. Ecco perché a chi chiede provocatoriamente se siamo contrari alla pena di morte anche nel caso dei dittatori (come ha chiesto un delegato ugandese all’Assemblea), noi rispondiamo che siamo contrari alla pena di morte in maniera incondizionata.

13 giugno 2005 - Coalizione italiana contro la pena di morte
 

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03/07/2005

 

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