agli incroci dei venti: società

 
 
 
 

L’adolescenza del blog e’ finita
di Sergio Tardetti
 

 
 

Ormai possiamo affermarlo con un basso margine di incertezza: il blog sta per uscire da una fase del suo ciclo di vita, paragonabile in tutto e per tutto all’adolescenza di un individuo, per entrare con sicurezza nella sua prima maturità. Se possiamo affermarlo, è sulla base e come conseguenza di quanto abbiamo potuto vedere e udire in occasione del secondo seminario di informazione – formazione appena concluso presso il Liceo “Mazzatinti” di Gubbio. Sono stati due giorni di incontri, relazioni e confronti di grande intensità e passione, organizzati e curati dall’attenta e puntuale regia di MTB (acronimo dietro il quale si cela Maria Teresa Bianchi, blogger della primissima ora e docente della scuola organizzatrice). Importante ed essenziale per la fattibilità del seminario, specie in questi tempi di scarsissima liquidità che assilla tutte le scuole,  è stato anche il  supporto finanziario dalla Fondazione “Mazzatinti”, una delle molteplici anime del liceo, fortemente voluta e attualmente presieduta dal prof. Gianfranco Cesarini, in un recente passato dirigente scolastico dell’Istituto. E’ stato piacevole, e sorprendente al tempo stesso, vedere riuniti nello stesso luogo i principali animatori di quel meta blog conosciuto agli adepti come “Blogdidattici” (per i più curiosi rintracciabile all’indirizzo  http://blogdidattici.splinder.com), che tanta attenzione pare accentrare su di sé al momento. Più sorprendente ancora ascoltare l’intervento della dottoressa Francesca Burgos, filo diretto con il MIUR e con l’ingegner Alessandro Musumeci, direttore generale DGSI (ancora un acronimo misterioso, che si materializza nella Direzione Generale Servizi Informatici). Sono stati proprio questo intervento e questa presenza, unitamente a quella altrettanto emblematica dell’ispettore Roberto Stefanoni, a segnare un punto di discontinuità con il precedente seminario del 2004: un intervento “tecnico” e formale, a tratti anche burocratico, per invitare i blogger convenuti a traslocare armi, bagagli e competenze sulla nuova piattaforma del MIUR, spoglia e desolata al punto da ricordare “lo squallore di un circo prima e dopo lo spettacolo” descritto dal poeta. Una piattaforma che, al solo vederla, è capace di generare un horror vacui, un’ansia da agorafobia, insieme ad aspettative imprevedibili, tutte ancora da soddisfare. La sensazione è anche quella di andare a racchiudersi in una specie di fortezza Bastiani, circondati dal deserto dei tartari che, in verità, può apparire rassicurante e protettivo ma insieme anche estraniante e claustrofobico. Non sono affatto certi, infatti, i ruoli che dovranno ricoprire e i compiti che attendono gli appassionati e iperattivi blogger di Blogdidattici, estremamente coesi al punto da rappresentare una vera e propria comunità di pratica ruotante attorno al fenomeno blog. Insomma, se l’offerta del pomo, caduto improvvisamente nel paradiso terrestre dei blogger, sarà accettata e se mordendolo si finirà per perdere l’innocenza, è quanto si potrà capire con il tempo. Per ora continuiamo a godere interventi sinceri e appassionati come quelli di Cristiano Siri, alias OninO, giovane ma già ricco di una notevole esperienza, per avere navigato più un nostromo di lungo corso attraverso il tempestoso mare del web, capace di gettare uno sguardo eccentrico sul tormentato rapporto tra blog e didattica. Accettare la novità del blog, per ora alquanto marginale nel mondo della scuola, significa per OninO, dover fare i conti con un anarchico dell’educazione, quell’Ivan Illich che tanto scandalizzò il cristallizzato mondo della formazione degli anni settanta. Parole come pietre quelle di Illich, che, seppure inascoltate e spesso travisate dai pedagogisti ufficiali, hanno saputo sgretolare le mura della fortezza scuola quanto basta per aprire piccole ma efficaci brecce nel sistema di autodifesa della formazione. Diviene adesso precipuo compito dei blogger, in particolare di quelli maggiormente legati al mondo dell’educazione, allargare ulteriormente queste falle nel sistema, perché una ventata di aria fresca torni ad ossigenare le menti di formatori e formandi, sopraffatti più dagli adempimenti burocratici e dalla noia di una didattica rituale che dalla gravosità dell’impegno quotidiano. Altre prove di maturità del blog sono emerse dalla notevole relazione di Delia Modenesi, di recente laureatasi in Scienze dell’Educazione, proprio con una tesi sul blog e sulla sua acclarata valenza pedagogica. Con questa tesi il blog esce dalla sua primitiva dimensione diaristica e intimistica, per entrare in una nuova dimensione pubblica, propria di una tecnologia matura, non più soggetto di esperimenti ma oggetto di studio, di analisi e di riflessioni di grande spessore metacognitivo.

Coronamento e collante delle varie relazioni è stata quella appassionata e appassionante di Beatrice Ligorio, nella quale l’aspetto delle problematiche dell’apprendimento nel web e attraverso di esso è stato trattato con riguardo soprattutto alle interazioni che si generano tra docente e discente in un ambiente di comunicazione mediata. Beatrice Ligorio, da vera esperta della materia, ha saputo dare forma e parole alle suggestioni che attraversano la mente del blogger che intende rivolgere questo potente e versatile strumento alla sua attività quotidiana. Il docente blogger è, prima di tutto, uno sperimentatore alla ricerca di nuove forme di comunicazione e di interazione con i propri allievi, in un mondo in cui la parola, specie nella sua forma scritta, sta tornando ad essere alla moda. Ad una multimedialità pirotecnica, ricca di effetti speciali ma spesso povera di contenuti, si va sostituendo, attraverso il blog, una comunicazione più sobria e meditata, un modo di esprimere sentimenti, proporre opinioni e trasmettere conoscenze a misura d’uomo. Così l’uomo torna ad essere “la misura di tutte le cose”, l’unico capace di collocare le sue invenzioni e le sue tecnologie in un sistema di valori. E’ questo, in estrema sintesi, il punto di vista che alla fine emerge dagli interventi conclusivi, che sembrano chiosare, quasi in forma di corollario, le precedenti comunicazioni. Del resto, non altro poteva scaturire dalle parole di Maria Luisa Necchi, Teresa Catalini e Leila Moreschi, animatrici la prima di Luisascuola, le seconde de “Il caffè dei lettori”, quotidianamente impegnate in una grande e difficile opera di sensibilizzazione nei confronti delle nuove generazioni su un uso corretto e coerente della rete e del blog in particolare. La loro esperienza, raccontata in maniera polifonica, ha avuto l’effetto di dare forma e corpo a tutte le anime che hanno attraversato la grande sala conferenze. Giunge, infine, la mattinata conclusiva con la costituzione del gruppo di lavoro, un momento di riflessione e di approfondimento, di analisi, di autoanalisi e di discussione su passato, presente ma soprattutto futuro. Un futuro nel quale il blog continuerà a ricoprire un ruolo da protagonista, innanzi tutto per i convenuti, poi certamente per la loro azione formativa e, soprattutto, per la loro esistenza quotidiana. Mi piace ricordare ancora tre partecipanti delle due giornate, protagonisti “in campo” anche se assenti sulla tribuna dei relatori, dove avrebbero senz’altro più che degnamente figurato, in virtù della loro indiscussa competenza. Francesco Bailo ha raggiunto Gubbio dalla lontana Trento, solo per poterci essere e portare la testimonianza della sua esperienza personale. Consapevole delle incertezze che sta attraversando il sistema educativo nazionale e che si ripercuotono su ogni strategia e tecnologia didattica, ha voluto riversare il proprio dubbio in un mare di apparenti certezze, tuttavia con l’evidente scopo di smuoverne le acque. Marco Paletta, tenace e concreto come sempre, ha cercato di rimarcare l’esigenza di compiere un salto di qualità nell’azione dei blogger, avanzando l’ipotesi della costituzione di una vera e propria associazione tra blogger, che organizzi e sostenga le attività e le iniziative di Blogdidattici. Infine, Carla Astolfi, sempre in campo con iniziative legate al blog, non ha mancato anche questa volta di portare il proprio sostegno all’iniziativa e il proprio contributo di idee ed esperienze alla crescita complessiva del blog-pensiero. E dopo avere tanto ascoltato, annotato e discettato, cosa resta al vostro cronista di tutto questo? Il piacere di avere dialogato con professionisti della formazione, poiché io giudico veri professionisti tutti coloro che, operando comunque in campi diversi, sanno connotare la loro azione come forma di espressione della propria personalità; inoltre, la fatica di avere raccolto i vari stimoli e le varie impressioni, suscitate dalle sopra menzionate relazioni e comunicazioni, in queste scarne e circoscritte note, che, necessariamente, finiranno per escludere interi mondi e pensieri, non adeguatamente raccolti e fissati da una memoria naturalmente selettiva. Infine, la riconferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che comunicazione reale e comunicazione virtuale non possono e, soprattutto, non devono, prescindere dalla presenza di intelligenze che sappiano e vogliano confrontarsi, conoscersi e capirsi. 

 
     
 
 
 

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