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Il sedici febbraio
ha preso vita, presso lo storico Teatro Verdi di Cesena, “Artetango”,
mostra a cura del sottoscritto, con l’apporto critico del prof. Enzo
Dall’Ara, organizzata dall’associazione culturale di tango argentino,
Medialuna di Cesena e patrocinata fra gli altri da: Comune di Cesena;
Provincia di Forlì e Cesena; Regione Emilia Romagna; FAItango,
Federazione Italiana delle Associazioni di Tango Argentino; Accademia di
Danza; Forlì Gymnica 96; Forlì, Marco Onofri, fotografo.
L’obiettivo prepostomi è stato quello di visitare, esplorare ed
interpretare attraverso i diversi linguaggi che caratterizzano
l’universo dell’arte (Pittura, Scultura, Installazione, Video Art,
Fotografia, Poesia, Teatro e naturalmente Musica e Danza) la cultura del
tango.
A tal fine sono stati contattati nove artisti italiani e stranieri(Lorenza
Altamore, Paola Babini, Rosetta Berardi, Raniero Bittante, Italo Gafà,
Dinko Glibo, Luigi Impieri, Francesca Macri, Salvatore Pepe).
Gli artisti sono intervenuti proponendo un’esecuzione pensata
singolarmente ma finalizzata a far parte di un’unica grande composizione
circolare.
Le otto opere non solo pittoriche, infatti, realizzate “ fronte-retro”,
diverse tra loro, per tecniche ed espressività, accomunate per
dimensioni (140x60 cm.) e perché poste in sospensione alla stessa
altezza(250 cm. da terra) ed in parallelo fra loro, sospese nella
concentrica struttura tubolare (4 mt.), situata al centro del teatro,
sembravano far parte come pezzi di un puzzle di un’unitaria
installazione.
Lungo le pareti
del sinuoso loggione intermedio, interno al teatro, a distanza regolare
fra loro, sono state posti altri otto pannelli quadrati dalle dimensioni
di 40x40 cm.
Essi, riproducevano un particolare delle opere più grandi.
Il senso è stato quello di indicare al pubblico, con un dettaglio, il
percorso che pian piano l’occhio dell’osservatore, poteva svolgere al
fine di appropriarsi della mostra.
Tutto questo mentre sul grande schermo posto sopra il palcoscenico
veniva proiettato a ripetizione il video in B.N. di Raniero Bittante che
concludeva il ciclo delle nove opere(numero scelto non a caso ma come
progressione dei primi tre movimenti che ispirano il tango.
La presentazione della mostra è avvenuta in maniera teatrale; tutti gli
artisti infatti si sono seduti di fronte al pubblico sul palcoscenico,
mettendo “se stessi in mostra” sotto la luce dei riflettori.
Nella platea, resa
vuota dall’allestimento, pendevano le opere illuminate anch’esse accolte
dal vasto pubblico che assisteva seduto in senso circolare ad una certa
distanza o che osservava l’evento, dall’alto del loggione.
Il critico d’arte, Enzo dall’Ara, dopo aver presentato gli artisti,
scendendo giù dal palcoscenico si é portato sotto il luogo
dell’installazione, commentando ogni singola opera, per l’attento
pubblico, col suo compìto linguaggio ed “attraversando” le opere per via
di un movimentato percorso coreografico oltre che verbale.
Gli argentini,
Hugo Aisemberg, pianoforte, Carlos Adian Fioramonti, chitarra, Ruben
Peloni, voce, Veronica Gonzalez, teatro dei piedi, alternandosi sul
palcoscenico, hanno successivamente onorato la mostra, esibendosi e
dando vita ad un lungo happening che si è completato a notte fonda con
l’esibizione finale di Cecilia Gonzalez e Federico Farfaro, ballerini
professionisti di tango argentino.
Come ha scritto
nella sua introduzione al catalogo, Susy Casalboni Presidente
dell’associazione “Medialuna” che ha promosso l’evento, “ci si é
proposti perciò, con tale iniziativa, di oltrepassare gli stereotipi di
una lettura a volte scontata e troppo semplicistica tesa a
ridimensionare il tango ad una manifestazione folkloristica.
Sappiamo invece che esso non è solo un ballo ma una cultura vasta e
radicata in particolare in Argentina, nata tra l’altro dal contributo
apportato dagli emigranti italiani che su quella terra approdarono.
Dalla prima visione sensuale e passionale dell’immaginario collettivo,
il Tango, si è così trasformato, all’interno delle visioni personali di
ogni artista, in una mistura ricca di sensazioni vive e corporee, capaci
di liberarsi dagli anfratti cerebrali dell’esperienza.
L’iniziativa si é svolta perciò per affrontare un “viaggio” all’interno
dell’universo del Tango, con il sapore del sogno piuttosto che del
desiderio, dell’io liberato, più che dell’allucinazione.
L’idea inoltre è stata quella di verificare attraverso l’espressione di
artisti provenienti da diverse aree geografiche, come la cultura del
tango possa essere stata percepita, diversa-mente.”
A testimonianza della manifestazione è stato realizzato un elegante
catalogo che potrà essere richiesto presso l’associazione “Medialuna”
e-mail:
medialuna_tango@yahoo.it
La mostra sarà
visibile presso il teatro Verdi, via Sostegni 13, Cesena,
tel. 0547613888, nei giorni di martedì, mercoledì e
giovedì sino al dieci marzo.
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