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Indonesia - La pena capitale deve essere abolita

libera traduzione di Arianna Ballotta

 
     
 

Pochi contestano il fatto che la droga, se si lascia che continui a circolare, rappresenta una minaccia al benessere della società, e la maggior parte della gente sostiene che coloro che infrangono la legge e commettono crimini di droga meritano di essere severamente puniti. Chi fino ad ora è stato trovato in possesso di pillole di ecstasy, ad esempio, è stato quasi sempre arrestato ed incarcerato. E spesso anche i tossicodipendenti, che sono realmente ammalati, sia mentalmente che fisicamente, sono andati incontro al medesimo destino.
La legge sulla droga è diretta principalmente ai produttori, ai distributori e agli spacciatori. E le stesse regole che valgono per noi, valgono anche per i cittadini stranieri giudicati colpevoli di traffico di droga nel nostro Paese. Per quanto mi è dato sapere, la legge prevede che qualsiasi persona in visita in Indonesia, se trovata in possesso di oltre 12 chilogrammi di sostanze stupefacenti rischi non soltanto l’arresto, ma anche di essere condannata a morte.
Mi domando per quale motivo l’Indonesia utilizza ancora la pena capitale nei confronti dei trafficanti di droga, mentre molti Paesi europei l’hanno abolita per reati penali. Ad essere sincero, io sono contrario alla pena capitale per principio, […] e credo che la legge che prevede la pena di morte debba essere revocata. Oppure, i tribunali dovrebbero essere più clementi nel comminare condanne a morte nel caso di crimini di droga.
Il Presidente ha il potere e la responsabilità di commutare in ergastolo una condanna a morte, soprattutto nel caso di cittadini stranieri, i quali dovrebbero essere espulsi dal Paese anziché essere uccisi da un plotone di esecuzione nel nome della giustizia. Ciò che conta, in fondo, non è sbarazzarci di loro?
Credo che i legislatori dovrebbero porre rimedio ad una questione così controversa. Le tre recenti esecuzioni (un indiano e due tailandesi) mi hanno profondamente scosso e mi hanno fatto sentire colpevole, perché le loro vite potevano essere risparmiate. […]
Gandhi Sukardi - Jakarta
(Fonte: Lettere all’editore - Jakarta Post)

 

 
 
 
 

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