|
Daniela Monreale, in
questo nostro periodo caratterizzato da ansietà collettiva e da drammi
planetari, è riuscita a regalarci un esile volumetto, composto soltanto
di trentun pagine, in cui ha soffuso, con pochi ma decisi segni, tutto
il senso poetico dell’esistenza umana in quota oggi all’universo mondo
chiamato Terra. Già il titolo, “QUOTIDIANO / STRAORDINARIO” , spiega
bene le intenzioni dell’autrice, che sono, nello specifico, la messa in
scena della vita di ciascuno di noi. Parrebbe, quindi, di avere a che
fare con una raccolta di poesie di impianto linguistico “basso”, ma così
non è. Anzi, il tono talvolta è per davvero solenne, elegante, deciso e
sempre privo di luoghi comuni. In questa raccolta si possono leggere
veri e propri camei “mentali”, frutti dell’intelligenza scrittoriale di
Daniela.
Il tran-tran quotidiano appare in filigrana, depurato delle scorie
inutili e arricchito invece da pensieri sentenziosi. La trama è una
corsa senza capolinea che arranca con disincanto lungo le asperità
esistenziali del vivere umano, là dove è possibile cogliere –linfatico e
lento- un ritmo di labile ma squisita ironia.
Il primo testo che mi ha incuriosito è riportato a pagina 24:
“Quante
ginestre, quanti gialli sulla
campagna umbra, indizi calmi
di gioie disordinate,
selvatiche, come le tue pupille affaticate
dal lungo viaggio. In nessun luogo
oltre il tuo corpo duttile allo sguardo
c’è tanta possibilità
felicità di sosta. “ .
Qui i colori figurano disposti in modo coerente e sono seguiti dalle
reiterazioni del suffisso –ate, a fine verso; un
suffisso che dà un notevole tenore assonante a tutto il resto del
componimento; così come lo dona anche l’altro
presente, quello composto da –ità, locato nel penultimo ed ultimo verso.
Nella pagina successiva si possono leggere altre buone note, sul fronte
dell’ordinario campo dell’esistenza. I gesti minimi delle mosse relative
a questa composizione danno, al “farsi” della giornata, quell’eccezionalità
intima e falsamente soggettiva. Una poesia, questa, che si allarga e si
restringe, regalando così al lettore una sensazione di vaga vertigine
(il testo, infatti, si accorcia gradualmente dall’endecasillabo fino a
terminare con un esile quinario).
“la mano
sotto il mento,
tu sorridi e fai finta di dormire,
poi gattoni per cambiare posizione,
la fessura degli occhi in dormiveglia,
la doccia insieme, l’impazienza
di distribuire baci e carezze
sul distratto corpo,
come un gioco,
un’improvvisa cascata
di delikatessen,
a colazione”.
Il livello qualitativo sembra giungere al suo valore massimo a pagina
26, là dove la Monreale narra una sorta di petting / intesa, vissuta
davanti al lavabo di cucina. Le situazioni analogiche (
“...mi
stringi in laocoontica sofferenza...” oppure “...due mosche incollate /
nella monta ...”)
forniscono l’esatto indice di sontuosità del contingente giornaliero.
Certo, qualche strappo lo si avverte, qua e là.
A pagina 30, ad esempio, l’esito è un po’ meno nitido; il dettato si
lascia imprigionare in una compiacenza criptica, dagli esiti un poco
“studiati”.
Ma comunque, nell’insieme, questo “Quotidiano / straordinario” regge in
modo egregio. L’autrice, nel raccontare la giornata-tipo di noi
occidentali, aggancia nel tema espressioni felici, come quelle che danno
la stura alla raccolta:
“
Normale, col suo rovescio,
questo apprendere
l’ingresso del mattino.
Per nuove ipotesi,
nuove dedizioni a che verrà
la luce.”
(pagina 5)
"Trascrivere il transito
-come un suono-
sulle dita.
Questa luminescenza,
quest’elica sul mondo,
in pochi ciuffi
di capelli”.
(pagina 6)
Se la vita è un dono, i suoi piccoli anfratti (ovvero, i piccoli eventi)
si stagliano nitidi in una preziosità inusitata.
Ecco allora i versi relativi alla “
...passeggiata in riva al sole...”,
e al “...
palcoscenico sul / quotidiano-straordinario / del nostro atto /
confidenziale / ...”.
L’atto confidenziale, appunto.
Una sorta di condizione che si concede alla ripresa ottimistica di tutta
un’esperienza terrena, della quale Daniela
Monreale sembra conoscere bene gli intimi meccanismi.
Daniela Monreale
Quotidiano / straordinario
Casa editrice Delta 3 -
Anno di ed. 2002.
Pubblicato in
La
costruzione del verso & altre cose, 24 settembre 2004 |
|