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Quando Saddam Hussein verrà
processato gli chiederanno chi gli consegnò il gas asfissiante o i
contenitori di armi batteriologiche, e che la giuria gli creda o meno,
l’ex dittatore iracheno sarà sincero quando risponderà: gli Stati Uniti
d’America.
Durante l’amministrazione Reagan Saddam ricevette dal Governo degli
Stati Uniti d’America armi, computer ed agenti per produrre armi
chimiche e batteriologiche - il tutto di produzione americana ed europea
– da utilizzarsi contro qualsiasi minaccia nei confronti degli interessi
del capitalismo americano in Medio Oriente.
Quando Saddam utilizzò le armi chimiche contro la popolazione curda ed
irachena, gli Stati Uniti finsero di non vedere. In questo senso credo
sia giusto dire che gli Stati Uniti hanno contribuito e fatto in modo
che Saddam diventasse il mostro sociale che ha dimostrato di essere. Fu
soltanto quando il Pentagono pensò che stesse diventando militarmente
troppo potente per quella regione che gli Stati Uniti spinsero Saddam ad
invadere il Kuwait nel 1990, per poter giustificare l’invio di truppe in
Arabia Saudita e distruggere i suoi armamenti, quegli stessi che gli
Stati Uniti avevano contribuito ad incrementare.
Ancora oggi nel “Triangolo Solatio” ci sono persone che protestano per
la cattura di Saddam Hussein, mentre in altre parti dell’Iraq la gente è
contenta che se ne sia andato. Tuttavia una cosa è certa: la violenza in
Iraq continuerà. Così come è certo che al-Qaeda è ancora viva e vegeta.
Le invasioni dell’Iraq e dell’Afghanistan non avevano nulla a che fare
con il terrorismo, bensì col petrolio e i gasdotti, oltre che con
l’influenza capitalistica degli Stati Uniti d’America.
In conseguenza a tutto ciò, l’America è adesso più - e non meno -
vulnerabile, ad ulteriori attacchi di al-Qaeda stile 11 settembre.
Al Cunningham
Box E-22600
San Quentin, CA 94974
USA |
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