agli  incroci  dei  venti:  graffiti

 
 
 

 

Franz Marc,
ovvero il mondo visto con gli occhi degli animal
i

di Luigi Impieri

 
 

Franz Marc

Dopo lo scioglimento a causa di attriti interni nella Neue Vereinigung(nuova associazione degli artisti di Monaco) nel dicembre del 1911, kandinskij, Munter, Kubin, Marc e altri daranno vita ad un nuovo movimento: Der Blaue Reiter (Il Cavaliere Azzurro).

Come più avanti avrà modo di affermare kandinskij:”Il nome Der Blaue Reiter, lo trovammo, Marc ed io, davanti ad una tazza di caffé,, sotto il pergolato di Sindersdolf.
Ad entrambi piaceva il blu. A Marc piacevano i cavalli e a me i cavalieri. E così il nome venne fuori da solo.

Ma il favoloso caffé della signora Maria Marc ci piacque ancora di più”.
Fino ad allora, cavalli e cavalieri, pensieri romantici sull’animale e sulla nobiltà dello spirito di sicuro si trovavano tematicamente al primo posto nell’opera di entrambi gli artisti, ed erano rivestiti di una moltitudine di significati simbolici.

Nell’azzurro, il colore del cielo, può trovarsi una consonanza con l’idea romantica del fiore azzurro.

Come sappiamo Der Blaue Reiter così come alcuni altri importanti movimenti sorti intorno al primo decennio del ‘900 si poneva in contrasto netto con le idee impressioniste in merito all’imitazione della natura.

Marc e gli altri protendevano nel ricercare nella natura, sulla scia delle ricerche già avviate in Francia a partire da Cezanne, la sua essenza, le leggi primordiali che essa nasconde.

In particolare in Franz Marc (Monaco1880-Verdun 1916) lo studio della natura sarà accompagnato dall’amore nei confronti degli animali per i quali eseguirà nonostante la sue breve ma prolifica vita, assoluti capolavori come quelli che si possono osservare alla Lembachhaus di Monaco.

E’ il caso di Cavallo blu I (olio su tela, 112x84,5cm.) del 1911, quadro che potremmo anche considerare un manifesto del movimento Der Blaue Reiter, in cui il blu dominante dell’animale è amplificato dagli altri due primari e suoi complementari.

Cavallo blu I - 1911

Come ci sottolinea Helmut Friedel, “ in una forma di rara purezza, diviene qui chiara la teoria cromatica di Marc che è determinante per molte delle sue opere: Blu è il principio maschile, aspro e spirituale. Giallo è il principio femminile, morbido,, sereno e sensuale. Rossa è la materia, brutale e pesante ed è sempre il colore che deve essere combattuto e superato dagli altri due.”

Inoltre sembra quasi che Marc voglia rappresentare il mondo come se visto con gli occhi degl’animali.

Nei suoi quadri il punto di vista cambia secondo l’animale rappresentato.

C’è differenza infatti, da come vede lo spazio circostante un rettile o un volatile e proprio per questo tali differenti punti di vista, sono sempre sottolineati nelle proprie opere, dal pittore.
Certo tutto questo sarà trasferito sulla tela, da un artista che non disdegnerà mai di citarvi, le ultime innovazioni apportate dai maggiori esponenti della pittura, nonché dai movimenti artistici più innovativi dell’epoca.

La lezione Cubista e Futurista, ad esempio, riecheggerà spesso nelle sue composizioni.

Cervo nel giardino di un monastero

E’ il caso di, Cervo nel giardino di un monastero, in cui un cervo dalle sintetiche e geometriche forme, attirato da una tonda e luminescente luna, s’inoltra con destrezza in una natura altrettanto geometrico-verdeggiante, o la tigre dello stesso anno, in cui evidente appare l’influsso Delaunayano o anche Uccelli del 1914, in cui la dinamica ritmia del battito alare dei protagonisti è vivacizzata dalle lame triangolari dei colori caldi e freddi che si alternano intersecandosi come in una danza festosa, che si snoda, come un allegro inno al concetto del volo, nell’intero spazio compositivo.

Purtoppo l’ebbrezza festosa che s’iniziava a respirare a Monaco ad opera dei tanti protagonisti della pittura moderna che un po’ per scelta e un po' per caso si ritrovarono all’epoca contemporaneamente nella città bavarese, s’interromperà bruscamente con lo scoppio della prima guerra mondiale.

In seguito a questo, Kandinskij, Javlennsky e Werefkin sceglieranno la via dell’esilio, August Macke e Franz Marc prematuramente lasceranno la vita sul campo.

 

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18/09/05

 

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