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20 settembre 2005
Secondo quanto rivelato da un eminente giudice in un libro uscito ieri,
l’ultima persona ad essere impiccata ad Halifax per l’omicidio di Mary
Hackett, una bambina di 6 anni, forse era innocente.
Bert Hall, 48 anni, custode di una chiesa, fu condannato a morte il 12
marzo 1954 dopo essere stato giudicato colpevole presso la Corte di
Assise di Leeds. Ma secondo Patrick Robertshaw, Giudice della Corona, il
cui interesse nel caso risale a quando aveva appena 8 anni, prove
determinanti che avrebbero potuto salvare la vita a Hall, furono
nascoste ai legali dell’imputato ed alla giuria. […]
L’imputato, ex maggiordomo e membro della RAF, protestò sempre la sua
innocenza. La bambina era scomparsa dalla sua abitazione di Lister Lane
ad Halifax il 12 agosto 1953 verso l’ora di pranzo. Per sei settimane la
città fu messa sottosopra da agenti speciali, scout, guide, polizia,
agenti postali. Persino un team del soccorso montano diede il via ad
un’ampia ricerca. Il corpo della bambina alla fine fu ritrovato in una
buca scavata in tutta fretta nelle fondamenta della Chiesa
Congregazionalista di Park Lane, presso cui lavorava Hall, sotto ad un
mucchio di oggetti, fra cui due barattoli di vernice, un espositore di
musica e un cancelletto. Era stata selvaggiamente picchiata dietro la
testa, ma non riportava segni di violenza sessuale.
Hall, ex malato di mente, fu fermato ed interrogato il 24 settembre.
Rilasciò una dichiarazione tre giorni più tardi nella quale diceva di
aver sentito l’urlo di una bambina provenire dalle fondamenta, ma che
non aveva dato importanza alla cosa, pensando si trattasse di giochi fra
bambini. La polizia era molto sospettosa nei confronti di Hall, che era
stato assunto come custode presso la Parrocchia appena due giorni prima
della scomparsa della bambina, ma formali accuse vennero mosse nei suoi
confronti soltanto il 22 ottobre.
Il giudice Robertshaw, 60 anni, che abita ad Huddersfield e lavora come
Giudice Distrettuale a Doncaster e Sheffield, ha interrogato avvocati,
un ex agente di polizia, amici della famiglia Hall ed altre persone
coinvolte nel caso. Ha anche avuto accesso a trascrizioni processuali e
documenti relativi al caso, alcuni dei quali resi noti ora per la prima
volta. Da questi documenti emerge la figura di uno strano sconosciuto
che era stato visto gironzolare nei pressi della casa di Mary per
settimane e che diversi testimoni dissero di aver visto anche il giorno
del suo omicidio. Il medesimo uomo era stato visto diverse volte quel
giorno con una ragazzina che corrispondeva alla descrizione di Mary.
Altre persone sostennero di aver visto Mary viva e vegeta un ora dopo
l’ora della presunta morte suggerita dal patologo.
Il giudice Robertshaw ha dichiarato: “una condanna emessa in seguito ad
processo non equo con errori che possono essere causa di nullità, non è
una giusta condanna. Quanto accaduto fu un disastro giudiziario. Non si
deve permettere che accada nuovamente. E se i ‘problemi mentali’ di Hall
fossero stati resi noti, non avrebbe potuto esserci quanto meno
inquietudine nel volere a tutti costi l’estrema pena? Ora sta al lettore
giudicare con buon senso se Bert fosse davvero l’assassino di Mary
Hackett. Ciò che io dico è che almeno adesso lo si potrà fare esaminando
tutti i fatti e non soltanto la versione parziale fornita sia ai giurati
che a coloro che seguirono il dramma tramite i giornali”.
Hall fu impiccato presso il carcere di Leeds il 22 aprile 1954. In una
lettera di ringraziamento inviata al pastore della Chiesa dove fu
ritrovato il corpo della bambina, Hall rese omaggio a sua moglie e
scrisse: “non ho paura di ciò che sta per accadere. Sono innocente. Non
ho commesso questo crimine”.
Il libro, intitolato "The Inglorious Twelfth”, è pubblicato da
Alistair Lofthouse, tel 01142679402.
Fonte :
Yorkshire Post Today
(Inghilterra)
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