agli incroci dei venti agli incroci dei venti agli incroci dei venti agli incroci dei venti  
 
 
 

 La vendemmia della solitudine

di Laura Montanari

 
 

Grappoli di donne sole, nella vigna delle illusioni, mature come l’uva di settembre, che attende di essere colta.
Un paragone fin troppo facile, suggeritomi dal fatto che durante l’estate ho trascorso molto tempo in mezzo a tante donne sole. Zuccherine, acidule, aspre, dolciastre…
Io, sola come loro, matura come loro, con loro nella vigna. Ho condiviso gli eventi dell’estate, le tavole conviviali, le passeggiate del benessere, le conversazioni fino a notte, ma anche le ho guardate, ascoltate, comprese, tanto che ora, agli inizi di settembre, ho la presunzione di poter “raccogliere il succo” della solitudine al femminile.

Potrei usare il termine di tendenza, parlare di noi singles, ma nella singolarità non c’è abbastanza il senso della solitudine, c’è piuttosto l’indicazione di uno stato civile che, si dice, scaturisce da una scelta.
Io invece vorrei dire due parole sulle donne sole, che subiscono la solitudine, che si adattano ad essa, che magari cercano di trasformarla in risorsa, ma che comunque la patiscono, con una sofferenza spesso inconfessata, ma che una volta o l’altra si tradisce, lancia segnali.
Sono vedove, separate, divorziate, nubili. Donne casalinghe, donne che lavorano o pensionate. Donne con figli o figlie loro stesse di famiglie presenti e amorevoli. Donne che escono dalle case, per andare a divertirsi secondo i più svariati interessi,…insomma, donne “normali”, attive o tranquille o addirittura vivaci.
Ma soffrono di quella solitudine che è l’assenza di un compagno, di un uomo da amare.
Le carenze, i patimenti della condizione di solitudine sono molteplici e di varia caratura. Per sdrammatizzare, passando sopra a tutta una serie di frustrazioni, di bisogni insoddisfatti, di attese vane, di pungenti malinconie, un esempio banale, di spiccia concretezza: a chi richiedere quel gesto così banale e insieme così intimo che è farsi spalmare la crema solare nella schiena? Un piccolo rovello dell’estate…
Potrei sintetizzare che sono soprattutto l’intima condivisione del sentire e del pensare, e la tenerezza nel linguaggio dei sensi, di cui soffrono la mancanza queste donne “mature”. E all’aggettivo non voglio dare limiti anagrafici; intendo donne che hanno compiuto percorsi di vita nella consapevolezza dei mutamenti avvenuti dentro se stesse e negli altri attorno a sé.
Ad essere sole sono anche donne coniugate, che camminano da anni accanto ad un marito che non è cambiato assieme a loro, che sentono sempre più estraneo, con cui condividono casa e figli – e non dico poco - ma non più altro. Alla solitudine si aggiungono allora il peso della sopportazione, della ipocrisia e la rinuncia alla libertà.
Infatti, se si riesce a governare la solitudine – niente depressione, niente anoressia, niente bulimia, niente fobie - la libertà è il risvolto positivo.
La donna sola è libera , e dà alla sua libertà l’interpretazione che crede, soddisfa in piena autonomia tutte le sue abitudini buone o cattive, non deve rendere conto a nessuno del suo ménage, può affrontare l’avventura… Una libertà che può dare ebbrezza, soprattutto se la solitudine è frutto di una conquista personale; che può illudere di garantire la felicità o per lo meno la serenità.
Dall’indagine “in diretta” che ho avuto modo di fare nel corso dell’estate (ma la mia frequentazione di donne sole è anche di altre stagioni) risulta però che le donne vogliono essere magari meno libere, ma meno sole, anzi vogliono essere “in coppia”.
Anche le donne profondamente deluse da precedenti esperienze . Anche le donne che hanno superato il trauma di un lutto. Viene il tempo in cui cercano di nuovo il compagno, anche se vorrebbero negarlo a se stesse, oltre che agli altri. Forse per non smentire la convinzione di essere autosufficienti. (Le donne possono bastare a se stesse, come e più degli uomini!...)
Ma, insopprimibile, “il sogno d’amore” si nutre della solitudine delle donne. Il seme della dualità è profondamente radicato nella carne e nell’animo e germina, per legge di natura. Questo io credo, e credo sia altrettanto per l’uomo, ma non ho gli strumenti per leggere così a fondo nell’altro emisfero.
Non riesco a convincermi che essere single sia una scelta.
Posso infine dire quale compagno cercano le donne, sole e mature. Un uomo con cui comunicare, “mettere in comune”, condividere; un uomo che sappia dare tenerezza ; un uomo che rispetti la libertà che la solitudine ha coltivato. Basta così, ma non è poco.
Questi requisiti sembrano poco frequenti nella specie maschile, considerando che… tante donne sole e mature restano sospese nella vigna delle illusioni, come grappoli in attesa della vendemmia. -
L.M

commenti
 

 
 

18/09/05

 

HOME

Società

Politica

Arti visive

Lettura

Scrittura

Punto rosa

Legalità

Paesi in guerra

Mondo