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Testo Dichiarazione dell’International Action Center sulla nomina di John G. Roberts alla Corte Suprema degli Stati Uniti d’America

libera traduzione di Arianna Ballotta

 
 
 
 
 

19 luglio 2005

Questa sera George W. Bush ha confermato l’intenzione di continuare il suo assalto radicale a donne, lavoratori, comunità gay, lesbiche, bisex, trans e ai diritti e alle libertà civili. E’ di fondamentale importanza esaminare la nomina di John G. Roberts e domandarsi com’è possibile arrivare ad una nomina tanto reazionaria e, cosa ancora più importante, cosa dobbiamo fare per respingere l’attacco di Bush e quali forze politiche e sociali possono essere mobilitate in questa lotta.
Il giudice John G. Roberts ha costruito la sua carriera promovendo le idee dell’estrema destra delle amministrazioni Reagan e Bush. Si è dato da fare per [cercare di] eliminare il diritto all’aborto, per offuscare la separazione fra Chiesa e Stato, per minare l’azione positiva [ciò che gli anglosassoni chiamano affirmative action, cioè azione a difesa dell’uguaglianza e dei diritti delle donne, dei lavoratori, delle persone di colore, delle minoranze, N.d.T.] e per diffondere una stretta interpretazione di destra della Costituzione.
Roberts è membro di due importanti organizzazioni legali di destra che promuovono una filosofia reazionaria della legalità: la Federalist Society, un’organizzazione pro-corporativa, contraria alle unioni sindacali e anti affirmative action, e il National Legal Center For The Public Interest, un gruppo di ricerca legale fondato da General Motors, Ford, Texaco, Exxon-Mobile e Gulf, nonché dal milionario di destra Richard Mellon Scaife.


I diritti delle donne
Subito dopo l’annuncio del Presidente Bush sulla nomina di Roberts, Operation Rescue, un’organizzazione fondata allo scopo di spaventare le donne, ostacolare la libertà riproduttiva e chiudere le health clinics [cliniche presso le quali le donne possono avere informazioni e cure che riguardano la sfera della riproduzione, il sesso, gli anticoncezionali e dove si praticano anche aborti, N.d.T.], ha emesso un comunicato stampa dicendo: “Operation Rescue appoggia questa nomina. Le credenziali di Roberts dimostrano che è fortemente conservatore e indicano che non difenderà quanto deciso in Roe v. Wade, il caso che nel 1973 depenalizzò l’aborto”.
Anche Gary Bauer, omofobico e contrario alla libertà di scelta, ha immediatamente rilasciato una dichiarazione acclamando Roberts e definendolo “una ventata di freschezza, un candidato in possesso di un notevole curriculum di successi giudiziari e deciso a porre dei limiti [a livello giudiziario], cosa che da troppo tempo manca nei tribunali ormai pieni di attivisti”.
Leggendo il curriculum di Roberts si capisce subito perché la sua nomina ha scatenato l’entusiasmo dei fondamentalisti religiosi di estrema destra:
· come deputato Vice Procuratore Generale, nel caso NOW [National Organization of Women’s, Organizzazione Nazionale delle Donne] contro Operation Rescue, Roberts ha presentato una memoria in veste di amicus curiae a favore dell’Operation Rescue e a sostegno degli individui che bloccavano illegalmente l’accesso alle cliniche [health clinics, vedi sopra, N.d.T.];
· come deputato Vice Procuratore Generale, in una memoria presentata alla Corte Suprema Roberts ha sostenuto: “[noi] continuiamo a credere che la decisione presa nel caso Roe sia stata quella sbagliata e che dovrebbe essere annullata. La conclusione della Corte [nel caso Roe] che esista un diritto fondamentale all’aborto … non trova alcun riscontro nel testo, nella struttura, né nella storia della Costituzione”;
· come deputato Vice Procuratore Generale, Roberts è stato coautore di una mozione presentata alla Corte Suprema nell’ambito del caso Rust v. Sullivan, nella quale si sosteneva che il Governo può proibire ai medici che operano nei programmi federali di pianificazione famigliare di discutere di aborto con le loro pazienti.


I diritti dei lavoratori
Roberts era a capo del team legale della Toyota nel caso Toyota Motor Manufacturing, Ky, Inc. v. Williams. Questo caso vedeva coinvolta una donna, che dopo aver chiesto alla Toyota, l’azienda presso cui lavorava, di trovarle una soluzione adeguata nel luogo di lavoro in seguito alla scoperta di essere affetta da sindrome da tunnel carpale, fu licenziata. La Corte decise infatti che pur pregiudicando la sua capacità di lavorare, tale condizione non le impediva di svolgere le attività più importanti della vita.


Le Convenzioni di Ginevra
Roberts era parte della commissione composta da 3 giudici che la scorsa settimana ha appoggiato i tribunali militari di Guantanamo e le affermazioni dell’amministrazione Bush, secondo cui le Convenzioni di Ginevra e le altre leggi internazionali non sono applicabili ai prigionieri rinchiusi presso la base di Guantanamo a Cuba. Neal K. Katyal, docente di legge presso la Georgetown Universit, nonché legale di una delle parti querelanti, ha definito la decisione “contraria a 200 anni di legge costituzionale”.


I diritti civili
Dopo una decisione della Corte Suprema che annullava alcune sezioni del Voting Rights Act, Roberts fu coinvolto nello sforzo dell’amministrazione Reagan di ostacolare il Congresso ed impedirgli di rovesciare l’azione della Corte Suprema.
Inoltre, nell’ottobre del 2001 nel caso Adarand v. Mineta, Roberts presentò una memoria in veste di amicus curiae contro i programmi federali per l’affirmative action.


L’ambiente
Come membro dello staff dell’ufficio del Vice Procuratore Generale, Roberts è stato a capo del team di legali a difesa degli Stati Uniti nel caso Lujan v. National Wildlife Federation, in cui il Governo sosteneva che i privati cittadini non potevano intentare causa al Governo Federale per violazioni alle norme ambientali.
Nella pratica privata, Roberts ha difeso gli interessi di numerose grandi corporazioni che si opponevano ai controlli ambientali. Nel recente caso Bragg v. West Virginia Coal Association, [Roberts] ha presentato una dichiarazione nell’interesse della National Mining Association [l’Associazione Nazionale Mineraria, N.d.T.].


Chiesa e Stato
Mentre lavorava nell’ufficio del Vice Procuratore Generale, Roberts presentò in tribunale una dichiarazione a sostegno dell’amministrazione Bush, nella quale si sosteneva che le scuole superiori pubbliche potevano prevedere cerimonie religiose nei programmi scolastici.

La nostra risposta: organizziamoci e mobilitiamoci!
L’unico modo per respingere il continuo attacco di Bush ai lavoratori, alle persone di colore, alle donne, ai diritti e alle libertà civili, è quello di organizzare un forte movimento di opposizione che scenda nelle strade.
Non possiamo aspettarci che siano i politici di alcun schieramento a fermare Bush. I Democratici, quasi all’unanimità, hanno appoggiato il programma di Bush a favore della guerra senza fine e della repressione e hanno appoggiato la nomina di alcuni fra i funzionari più retrogradi e reazionari.
I prossimi mesi saranno critici per la lotta contro la guerra all’estero e la guerra a casa nostra. L’amministrazione Bush sta affrontando una vera crisi: l’occupazione illegale dell’Iraq sta chiaramente fallendo e perdendo contro la fortissima resistenza popolare, il reclutamento militare è sempre più difficile, e il movimento di opposizione alla guerra sta crescendo. Ciò che faremo in questo periodo può fare la differenza.
Questo è il momento di costruire un solido movimento di resistenza, un grande movimento che includa la lotta di tutte le comunità oppresse.
Nello sfidare Bush e nella mobilitazione in difesa dei nostri diritti è importante che non dimentichiamo le nostre vittorie del passato. In una nazione nata con la schiavitù e la servitù contrattuale, il genocidio delle popolazioni indigene e l’oppressione delle donne e dei lavoratori, ogni vittoria è stata possibile grazie al potere della mobilitazione di massa che ha difeso e preteso il rispetto dei propri diritti. Indipendentemente dal partito che governa e da quale avvocato membro di chissà quale grande corporazione viene nominato Giudice della Corte Suprema, è il popolo che – alla fine – fa la storia.
Tutte le vittorie più importanti ottenute in difesa dei diritti civili, delle donne, dei lavoratori, delle comunità gay, lesbiche, trans e bisessuali, e di tutte le comunità oppresse, sono state possibili grazie all’organizzazione nelle strade. Le vittorie a livello legislativo e nei tribunali hanno dato solo una piccola idea della realtà dei movimenti di massa che sono stati creati. Si è trattato di resistenza: il boicottaggio degli autobus a Montgomery, la ribellione di Stonewall, i sit-in a Flint per i diritti sindacali, le marce per il diritto di voto alle donne, e molte altre proteste, marce, scioperi e azioni dirette, azioni che ci hanno assicurato i nostri diritti. E’ con quello spirito di resistenza che dobbiamo continuare la nostra lotta.
 

The International Action Center
 

 

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5 agosto 2005

 

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