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Incipit
 

La banda della croce

di Gian Ruggero Manzoni

 
 


La pioggia batteva ai vetri, a folate, seguendo l'agitarsi delle acque dell'Elba. La pioggia batteva, e così l'autoinganno di sentirsi sconfitti ma vivi, ancora protagonisti, ancora con la speranza in petto di potersi riscattare. Ma era un'illusione. Solo una misera illusione. La storia era già stata scritta da altri. Il mondo apparteneva ormai a chi aveva vinto il conflitto.
Ancora frusciavano le giubbe di cuoio, simboli dell'antico regime; ma l'avvilimento via via scavava dentro, opprimendo i gesti di quegli avanzi d'umanità. Dannati su una zattera di dannazione.
Da un tavolo seminascosto, una voce imprecava. Nel basso tedesco si muoveva, contrapposto al latrato di un mastino, quell'accento che ai più sarebbe apparso una carezza. Un uomo di spalle gridava in faccia a un altro: "Il pentimento è sinonimo di paura. Chi è coerente e coraggioso è di coscienza buona e non teme. E ciò che fa è comunque buono."
Il suo interlocutorie, dal volto inespressivo, non fece un cenno. Aspirò lungo da una sigaretta americana, poi sussurrò di rimando: "Tutti gli esseri che stanno a terra sono degli inferiori e tu non sei un'eccezione. Parla ancora e t'ammazo."
Quel giorno, a Norimberga, era iniziato il processo.


 

La banda della croce. Diabasis, 2005 - Immagine di copertina Editore: Edizioni Diabasis
Collana: Emilia Suite
Isbn: 88 8103 340 2
Genere: Narrativa italiana
Formato: 13x19
Pagine: 160
Lingua: Italiano
Anno: 2005
In rete: 365 bookmark

 



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7 agosto 2005

 

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