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NATE A LAVORARE
Racconti inediti di 39 scrittrici italiane
Pina Allegrini, Cristina
Annino, Maria Attanasio, Carla Baroncelli, Franca Battain, Mariella
Bettarini, Adele Cambria, Maria Adelaide Castelli, Nadia Cavalera,
Patrizia Cimini, Tiziana Colusso, Vilma Costantini, Narda Fattori,
Biancamaria Frabotta, Lucetta Frisa, Milli Graffi, Elisabetta Gulli
Grigioni, Maria Jatosti, Maria Lenti, Gabriella Maleti, Elisa Mazzoli,
Wanda Menichelli, Muky, Mariella Parravicini, Anna Maria Pugliese, Maria
Pia Quintavalla, Lidia Riviello, Alina Rizzi, Paola Ruggeri, Stefania
Secchiari, Lisabetta Serra, Stefania Severi, Gabriella Sica, Elda
Torres, Licia Ugo, Liliana Ugolini, Carla Vasio, Giusi Verbaro, Patrizia
Zappa Mulas.

Maria Montessori lancia il suo provocatorio appello alle donne perchè si
iscrivano alle liste elettorali mentre esce Una donna di Sibilla
Aleramo. É il 1906: nasce in Italia il Comitato Nazionale pro Suffragio
Femminile, e nasce la CGIL. Due eventi separati. Ma emblematici nella
storia dell'emancipazione. E destinati a intrecciarsi, come tra loro si
intrecciano politica e cultura, diritti sociali e diritti civili, quelli
delle donne sospinti dal loro ingresso di massa nel mondo del lavoro.
Per celebrare senza agiografie questo doppio centenario, abbiamo chiesto
a 39 scrittrici italiane, di varia ideologia e di varia "etnia" (da
Caltagirone a Roma a Portogruaro), tutte note e alcune notissime, di
fare il punto letterario sulle problematiche odierne della donna che
lavora. Sono così stati creati questi racconti brevi, giocati sulla più
ampia tastiera di forme stilistiche (autobiografia, dialogo, fiaba,
dramma, thriller) e di mestieri: la scrittrice ghost, l'acrobata, la
badante dell'Est, la suora, l'insegnante di sostegno, l'assassina per
arrotondare, fino a chi si rispecchia nel lavoro del compagno o guarda
il proprio, di lavoro, con gli occhi surreale del cane o con gli occhi
inquietanti della madre che pensa di uccidersi per non uccidere i figli.
Scritture sempre personalissime (a volte dissacranti o semplicemente
impertinenti, a volte nostalgiche o fantastiche) unite dal filo
conduttore dell'ironia e della sincerità, per un libro sull'arcipelago
femminile che vuole far riflettere senza annoiare.
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