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Clementina
Forleo aveva ragione
di
Gennaro Carotenuto
Colpo di reni dello
stato di diritto in Italia. Assolti tre cittadini nordafricani da
qualunque accusa di terrorismo come richiesto dalla GIP Clementina
Forleo che aveva rifiutato l'equazione guerriglia-terrorismo.
Sull'Italia però aleggia l'ombra del terrorismo di stato statunitense.
Il lavoratore di origine marocchina Mohammed Daki e altri due cittadini
tunisini sono stati assolti con formula piena dall'accusa di terrorismo.
E' la rivincita per la magistrata Clementina Forleo (nella foto) che un
anno e mezzo fa ne aveva chiesto l'assoluzione sostenendo che non poteva
equipararsi la guerriglia al terrorismo e che il diritto internazionale
riconosce l'inalienabile diritto dei popoli a difendersi da un'invasione
militare straniera.
Per questo Forleo è stata inquisita, lapidata, minacciata di morte. Il
Ministro della Giustizia Castelli, il peggior guardasigilli della storia
della Repubblica non ci sta: è l'uomo che persegue la sostituzione del
nostro stato di diritto con la dottrina Bush, quella che ha portato ai
processi extragiudiziali, ai 3000 desaparecidos negli Stati Uniti
dall'11 settembre 2001, ai sequestri di persona e alle carceri segrete
in territorio europeo, a Guantanamo e Abu Grajib.
E Mohammed Daki lancia accuse precise: sarebbe stato incappucciato ed
interrogato dal latitante statunitense Bob Lady, che lo avrebbe
minacciato di trasferirlo a Guantanamo. L'interrogatorio si sarebbe
svolto senza la presenza di avvocati.
Ma chi è Bob Lady? Questi, già console statunitense a Milano dal
2000 al 2004, era in realtà il capozona della CIA che organizzò il
sequestro di persona del cittadino egiziano Abu Omar e che avrebbe
partecipato materialmente alla tortura di questo (attualmente
desaparecido) in Egitto prima di rendersi irreperibile il 9 di gennaio
2005 per raggiungere gli Stati Uniti dove può considerarsi un altro
Posada Carriles.
Questo paese -secondo i principali esperti di diritto internazionale- è
totalmente irrispettoso del diritto internazionale e pertanto sono nulle
le possibilità di estradizione del sequestratore e torturatore Bob Lady
e dei suoi complici in Italia come richiesto dal giudice Salvini.
In Italia è dunque in corso una battaglia decisiva. Quella tra la difesa
dello stato di diritto e l'imposizione della dottrina Bush. Mentre
Silvio Berlusconi millanta di aver fatto arrestare 200 "terroristi"
scopriamo che il 6 e 7 ottobre 2003 nella procura della Repubblica di
Milano, alla presenza del magistrato Stefano Dambruoso, un cittadino può
essere incappucciato e interrogato senza la presenza di avvocati da
"gente americana", poi successivamente identificata nella persona del
torturatore Bob Lady. Daki non lo sa ma anche la "semplice" condizione
di incappucciamento, con gli elementi di terrore e costrizione che
comporta, è a tutti gli effetti tortura.
E' auspicabile -anche se improbabile- che Daki menta e che quello che
denuncia non sia mai successo.
Ma è improbabile che menta visto che è accertata la connivenza tra
apparati dello stato e i sequestratori del rifugiato politico egiziano
Abu Omar. La collaborazione antiterrorista avviene di fatto superando e
stravolgendo lo stato di diritto. Questo è forse inadeguato rispetto a
minacce di natura nuova, ma qualunque scorciatoia, soprattutto se voluta
dal guardasigilli è pericolosissima. Quando un cittadino può essere
incappucciato e interrogato da un estraneo all'interno di una procura
della Repubblica tutto il nostro stato di diritto è appeso ad un filo. E
non manca molto perché il prossimo Pinelli si chiami Mohammed.
www.gennarocarotenuto.it,
29 novembre 2005
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