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Marco
Palmezzano, un artista del rinascimento, a Forlì
di
Luigi Impieri
Il nuovo complesso museale, atteso da anni, a Forlì, costruito
all’interno dell’antico convento di S. Domenico, si è inaugurato con una
grande mostra, dedicata al pittore rinascimentale forlivese, Marco
Palmezzano.

Marco Palmezzano (?) -
Autoritratto.
Tavola, cm 55 x 45 - Forlì, Pinacoteca Civica
Il nome dell’artista, allievo del più famoso Melozzo degli Ambrosi (ma
meglio conosciuto come Melozzo da Forlì), certamente non dice molto ai
più, anche se questa esposizione è stata organizzata con l’auspicio di
pubblicizzare e rendere note le sue opere, restituendo un po’ di
splendore a quest’artista e con l’occasione diciamolo pure, si vorrà
dare più slancio all’immagine di una città, Forlì, che oggi
culturalmente e turisticamente, appare ancora un po’ sorniona.
L’epoca del Palmezzano, conosciuta col termine che lo storico svizzero
Jacopo Burkhard, definì rinascimento, com’è noto fu segnata da
un’energia creativa straordinaria.
Negli anni di vita del Palmezzano (1459-1539), andavano affermandosi
solo per citarne alcuni, artisti del calibro di Leonardo, Michelangelo,
Raffaello, Bramante… i quali avevano apportato innovazioni sul piano
tecnico ed espressivo talmente avanzate che certamente se da un lato,
tutto questo spingerà gli artisti ad essi contemporanei, a migliorarsi
per tener testa ai grandi, dall’altro l’impossibilità di raggiungere
quei così alti livelli, farà calare un velo d’ombra su di essi,
Palmezzano compreso.
Questa antologica forlivese, vuol essere però il tentativo di richiamare
in città un più vasto pubblico, che avrà l’occasione di conoscere uno
dei talenti artistici del rinascimento locale, aperto come si vede dalle
sue opere, ad accogliere le influenze più innovative avviatesi ed
affermatesi nelle aree geografiche culturalmente più vive di quella
grande epoca, come l’Umbria, la Toscana e il Veneto.
Forlì all’epoca era sottoposta alle lotte intestine, ai tradimenti, alle
violenze agli odi e alle ire che si consumavano all’interno delle
famiglie che qui gestivano i conflitti di potere: Ordelaffi, Sforza,
Orsi, De Medici, Della Rovere.
Eppure l’opera di Palmezzano si tiene lontana da tutto ciò. Sotto
influenza del suo maestro e dei suoi contemporanei: Bellini, Cossa,
Tura, Perugino, avvierà una pittura tecnicamente prestigiosa, con
contenuti “di maniera”: le sue opere sono intrise di buoni sentimenti e
d’amore per i luoghi agresti ed urbani della bella terra di Romagna;
osservandole non s’avverte mai la presunzione nel maestro o sarebbe
meglio dire nel grande allievo di voler superare costoro, i quali come
già detto, cedevano in quell’epoca straordinaria, il passo ai grandi
innovatori dell’arte.

Marco Palmezzano -
Battesimo di Gesù.
Tavola, cm 90 x 70 - Forlì, Pinacoteca Civica
La mostra dedicata
al Palmezzano si terrà al S. Domenico, p.zza Guido da Montefeltro,
dal 4 dicembre 2005 al
30 aprile 2006.
Apertura da martedì
a domenica dalle ore 9 alle 19.
Informazioni:199.112.112
www.marcopalmezzzano.it
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