agli incroci dei venti


cultura



 

HOME

Società

Politica

Arti visive

Lettura

Scrittura

Punto rosa

Legalità

Paesi in guerra

Mondo

     
 

Ida Giorgioni Medri
di Gianfranco Fabbri
 

[...] ho ricevuto, poco fa, tramite un messaggino di un amico, la notizia della morte del poeta Ida Giorgioni Medri. Dico poeta, e non poetessa, perché il personaggio di cui parleremo teneva moltissimo a questa specifica. Ida non era più una ragazzina; ai primi dell'anno aveva giusto compiuto i ...novantatré giri di vite. Ida è stata una delle persone che, nonostante l'età, teneva nel cuore i sogni e i tumulti di una giovinezza passionale e ardita. Vedova da ormai cinquant'anni, si è divisa tra Veneto, Ravenna (la sua città natale) e la Toscana. Le sue vocazioni sono state la poesia e l'arte figurativa. A sessant'anni compiuti volle iscriversi all'Accademia d'arte di Ravenna e divenne la più irriverente delle studentesse di quegli anni. Ha curato gallerie a Padova, a Firenze e nella propria città. E' stata buona amica di Giorgio Bassani, Piero Santi, Mario Luzi e del grande Raffaele De Grada. Donna sottile, dotata di uno humor famoso nell'ambiente delle proprie conoscenze, era una conservatrice che sapeva aprirsi ad inaudite note progressiste e irriverenti. Famosa anche per i suoi cani e i suoi gatti, riscosse anni or sono un bel successo con una raccolta di poesie dedicata alla bestiola che più ebbe cara: il cagnolino Puck, trattato in quei versi come un vero e proprio essere umano. Raffinata e discreta, ebbe con me un'affinità elettiva ed emotiva che travalicava la barriera naturale delle generazioni. Litigavamo di brutto molto spesso, ricorrendo agli improperi più scabrosi: il motivo era sempre quello della politica. Per Berlusconi non ci vedemmo per oltre quattro anni; poi, come niente fosse, riprendemmo a confidarci le nostre ubbìe lungo il molo di Marina di Ravenna, tra un caffè e una pizza serale, destando nella gente una certa curiosità nel vederci (io ragazzo e lei anziana) discorrere come due accaniti coetanei.
Ida non è riuscita a diventare famosa, nonostante le amicizie altolocate che lei vedeva soltanto sotto il profilo intimo ed affettivo.

La vita, del resto, era la cosa che più le stava a cuore. Temperamento disposto alla depressione, correva in bicicletta per le vie del centro alle ore più impensate della notte, inseguendo forse la propria, furiosa necessità di sentirsi accorata ed impetuosa. Molti tossici furono da lei aiutati in ogni modo e oggi c'è chi la ricorda ancora nella veste di confidente.


Ciao, mia cara amica: ti terrò nel cuore attraverso i ricordi di gite memorabili alla Verna o a Conselve. Come non sorridere nel ripensare al giorno in cui acquistasti quasi tutti i dischi dei Duran Duran, affermando il tuo amore per quei musicisti che sapevano così bene fare della disperazione una forma d'arte!

[...]
Ciao, Ida. Sei stata l'unica donna perennemente giovane, sconsolata, innamorata della vita e delle meraviglie della natura. (La prima delle quali, per te, era l'uomo bello, felino e bruciante, nella propria virilità ... - meravigliosa donna d'altri tempi: di Terme a Chianciano e di conversazioni letterarie - ...).

Buona fortuna, mia cara amica: ovunque tu sia.


Dalla sezione "PRIMAVERA"

Freschi germogli
grazia di primavera
al vecchio muro.

Muro d'edera
il ramarro occhieggia
verde contro verde.

Ti mimetizzi
lucertola che dormi
tra le foglie?

Gole impazienti
imbocca premurosa
una rondinella

Modula il merlo
un richiamo gioioso
scrivo sorrido

Bello nell'alba
oleandro sbocciato
tutto di rosa

 

 


Dalla sezione "
ESTATE"

Fiore di peonia
avaro a sbocciare
è già estate

Chiaro di luna
esplode il roseto
- aria fragrante -

Avidi acheni
volge al caldo raggio
il girasole

Afa notturna
muovete i ventagli
voi -pigre palme-

 

 


Dalla sezione "
AUTUNNO"

E' insidiosa
la fitta nebbia scesa
- improvvisamente -

Si accartoccia
al brivido notturno
- il caprifoglio -

Piega i rami
l'albero dei cachi
che maturano
 



Dalla sezione "
INVERNO"

Sole di pietra
nella stretta del gelo
tutto è silenzio

Chiaro di luna
sulla neve ghiacciata
azzurro brillìo

Cielo
turbina il rapace
occhio di fuoco

L'onda furiosa
ha levigato i massi
- molo deserto -

Due aquile
alte nel cielo nervoso
- innamorate -
 


Ida Giorgioni Medri - "Quasi un haiku" - Libreria di Cultura - Conselve (PD) - 1998



 

la costruzione del verso & altre cose, 31 gennaio 2006

 
 

 

 
 

agli incroci dei venti, 12 febbraio 2006

 

5