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Il Maryland dovrebbe o no portare avanti l'omicidio premeditato di Vernon Evans?
di Kevin Zeese *
(libera traduzione di Emanuela Oddi)
 

L'omicidio premeditato di Vernon Evans è stato deciso dalla Corte di appello del Maryland questo lunedì. L'uso del potere che fa lo Stato uccidendo un essere umano dovrebbe essere un'occasione per far riflettere il Maryland e la nazione intera. Davvero vogliamo essere una nazione di giustizieri? Davvero vogliamo partecipare a degli omicidi attraverso un sistema giudiziario difettoso? Davvero vogliamo continuare il ciclo di violenza?

Ci sono molte domande circa la pena capitale, di come sia applicata nello stato del Maryland e di come sia stata applicata nel caso di Evans. Non ci sono domande sul fatto che il sistema americano possa essere imperfetto. Essendo stato un avvocato penalista so che vengono fatti tanti errori, che i pregiudizi esistono e che essere ricchi o meno fa differenza nei tribunali americani. Le domande sulla pena capitale sono così significative che 106 nazioni, i paesi più civilizzati, l'hanno abolita. Gli Stati Uniti, l'Iran e la Cina sono gli stati che giustiziano più persone al mondo.

Il sistema giudiziario del Maryland detiene il record di false condanne in casi di pena capitale. Per esempio, nel 1993 Kirk Bloodsworth fu liberato dopo che il test del DNA dimostrò la sua innocenza. Era stato accusato due volte dallo stato del Maryland.
Negli ultimi 30 anni, 122 detenuti sono stati dichiarati innocenti e rilasciati dal braccio della morte.

Nel 2003 la corte Suprema degli Stati Uniti - spesso ostile nei confronti dei condannati a morte - ribaltò la sentenza di morte di Kevin Wiggins nello stato del Maryland a causa dell'inefficace assistenza fornitagli. Le difese inefficaci nei casi di pena di morte sono persino troppo comuni, come dice il giudice Ruth Bader Ginsburg: "Devo ancora vedere un caso di pena di morte tra le dozzine esaminate dalla Corte Suprema, in cui l'accusato venga ben difeso in tribunale." Una sentenza di morte sembra dipendere più dall'avvocato difensore che dall'accusato.

Uno studio condotto nel 2003 dall'Università del Maryland ha rivelato che i pregiudizi razziali influiscono sulle condanne di pena di morte nel Maryland. Se la vittima è un bianco, le probabilità che l'accusato prenda la pena di morte sono doppie. E se l'accusato è nero e la vittima un bianco le possibilità sono addirittura maggiori. Inoltre, la geografia conta molto nello stato del Maryland, la Contea di Baltimora è 13 volte più favorevole a dare la pena capitale di Baltimora City al di là del confine.

Tutte queste debolezze - pregiudizi razziali, scarse difese in tribunale, pregiudizi geografici - si sono mostrate nella loro totalità nel caso di Vernon Evans. Evans fu accusato nella Contea di Baltimora dove l'avvocato dell'accusa disse che avrebbe perseguito la pena capitale in ogni crimine "passibile di pena di morte".
Infatti, lo studio UMD dimostrò che l'ufficio riuscì a perseguire la pena di morte in 99 casi su 152.

Quello di Evans era il tipico caso passibile di pena di morte - era Afro-Americano e la vittima era bianca. L'avvocato dell'accusa della Contea di Baltimora si assicurò che nessun Afro-Americano fosse presente in giuria. L'accusa utilizzò ben 8 delle 10 possibilità che aveva di escludere giurati di colore. [.]

La giuria non ascoltò mai le prove che dimostravano l'estraneità di Evans dal crimine. In Maryland, solo il reale aggressore è passibile di pena di morte. I testimoni - incluso l'unico testimone oculare del crimine - non testimoniò mai al processo di Vernon. Da allora, il testimone oculare ha testimoniato sotto giuramento che chi sparò era più alto di Vernon (che è alto meno di 1,70 m ed è soprannominato "bassotto") e che i vestiti dell'aggressore non combaciavano con quelli che Vernon indossava al momento degli omicidi. Altri due testimoni hanno confermato questa dichiarazione e gettato dei dubbi sui testimoni dell'accusa. Perché non hanno testimoniato? Una combinazione di scarsa difesa e fallimento dell'accusa nel fornire agli avvocati difensori il rapporto dei testimoni dell'FBI.

La giuria non è stata neanche messa al corrente delle attenuanti che sarebbero state normalmente considerate in un caso di pena di morte.
Evans aveva subito frequenti abusi, era stato più volte picchiato dal padre ed aveva subito anche abusi sessuali da uno sconosciuto quando era un ragazzo. Il primo tentativo di suicidio di Vernon fu all'età di dieci anni. La sua famiglia non si curava di lui e questo lo spinse verso l'alcol e le droghe durante l'adolescenza. Alla
giuria queste informazioni non furono fornite e la sua difesa non è stata mai giudicata da nessuna corte.

La giuria fu erroneamente portata a credere che Evans potesse essere rilasciato sulla parola quando invece lui affrontava una sentenza di pena capitale senza possibilità di rilascio sulla parola. I giurati nel caso di Evans dissero che l'avrebbero condannato a morte se ne avessero avuto la possibilità. Oggi, i giurati del Maryland ce l'hanno.

Bisogna far luce nel modo in cui la pena capitale viene applicata.
Le probabilità di condanna a morte aumentano in base al colore della pelle della vittima, il colore della pelle dell'accusato, dalla geografia e più importante dalla qualità della difesa. Ma solo il 2% degli assassini conosciuti vengono giustiziati. Alcuni dei più atroci crimini non risultano nelle sentenze di pena capitale, mentre
altri molto meno atroci sono puniti con la morte. Il National Law Journal ha concluso che i processi capitali sono decisi "più come dei lanci di moneta casuali che con delicate valutazioni" della giustizia.

Il 2 Dicembre 2005, gli Stati Uniti hanno effettuato la loro millesima esecuzione da quando la pena capitale è stata reintrodotta nel 1976 quando Kenneth Boyd fu assassinato nella Carolina del Nord.
L'avvocato di Boyd, Thomas Maher dopo aver guardato l'esecuzione ha detto, "questa millesima esecuzione è una pietra miliare. E' una pietra miliare di cui noi tutti dovremmo vergognarci." Il ciclo di violenze ci brutalizza tutti quanti, indebolisce la nostra sensibilità. Invece di andare incontro al desiderio ardente di vendetta dobbiamo sperare che Vernon Evans rompa il ciclo e metta fine ad ulteriori uccisioni da parte dello stato del Maryland e di tutti gli Stati Uniti.

 

* Kevin Zeese è candidato come senatore degli Stati Uniti in Maryland.

 



 

Fonte: American Chronicle, 6 Febbraio 2006
 

 
 

 

 
 


agli incroci dei venti, 11 febbraio 2006

 

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