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Il movimento Fauve
di Luigi Impieri



Fauve (belve); con questo termine nel 1905 un critico francese, LouisVauxcelles definì dispregiativamente un movimento artistico che si andava costituendo allora in Francia.
Gli artisti, Matisse, Derain, Dufy, Roualt, De Vlaminch avevano dato vita ad un modo nuovo di fare pittura, in cui si ribaltava il concetto della mimesis aristotelica ed in particolare si contraddiceva la visione impressionistica della rappresentazione oggettiva di un mondo da cogliere sia pure, in un attimo della visione.
Gli artisti in questione, partendo dalle idee già avanzate da Gauguin e Van Gogh, vogliono invece dipingere ciò che essi “sentono” e non più ciò che essi vedono.
Insomma l’idea è quella di voler rappresentare un mondo visto con gli occhi dell’anima.
Il colore rappresenta, perciò il mezzo attraverso il quale si potrà deformare e cambiare una realtà che evidentemente non si condivide.
Ricordiamo che molte cose stavano cambiando in quegli anni, fra cui un’accelerazione industriale che viaggiava a ritmi forzati, che causava fra le altre cose come già aveva detto Karl Marx, alienazione e di conseguenza mortificazione dei valori umani.
Una realtà però quella dei Fauve che differentemente da come la interpreteranno in quegli stessi anni in Germania gli artisti del movimento “Die Brucke”,esprimendo una diretta denuncia nei confronti della degradata società borghese, richiama fantasticamente un mondo incontaminato e fiabesco che ispira fiducia.
Lo sguardo poi si rivolge verso un certo decorativismo orientaleggiante dove echeggiano in particolare le opere di Hirosige e Hokusai ma senza trascurare mai l’esperienza dei già citati, Van Gogh e Gauguin oltre che Cezanne e Seurat.

H. Matisse, La stanza rossa, 1908
H. Matisse, La stanza rossa, 1908

La prospettiva inoltre, secondo i canoni rinascimentali è quasi annullata e lascia spazio a linee morbide e sinuose che comunicano “lusso, calma e voluttà”,secondo il titolo di una famosa opera dipinta da Matisse il quale interpreta una bella poesia di Baudelaire.

H. Matisse, Lusso, calma,voluttà, 1907
H. Matisse, Lusso, calma,voluttà, 1907

Vedremo poi come la grande esperienza Fauve sarà destinata a durare oltre che ad influenzare le nuove correnti artistiche europee che da allora si estenderanno sino ai nostri giorni.
Basti ricordare due per tutte le esperienze della Nuova Associazione degli Artisti di Monaco con le prime sperimentazioni di Kandinskij, von Javlenskij e Marc in Germania e qualche anno dopo in Austria, con le novità pittoriche espresse da Klimt ne la Secessione viennese.
 

 
 

 

 
 

agli incroci dei venti, 8 febbraio 2006

 

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