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Il caso di
Williams ci fa riflettere sulla nostra giustizia penale
di
James Newburg
ibera traduzione di
Arianna Ballotta
California, 31 ottobre
2005 - Le sue gambe e le sue braccia sono legate ad un tavolo, ben
strette. Non riesce a muoversi.
Fra sette minuti non potrà muoversi mai più.
Un addetto pulisce le sue braccia con dell’alcool all’altezza dei
gomiti, nella parte interna. […] In due vene sporgenti viene inserito un
ago. Un altro addetto carica la macchina, di proprietà dello Stato della
California, con tre diverse sostanze chimiche.
L’orologio segna mezzanotte e un minuto.
Il direttore fa un cenno all’addetto. L’addetto spinge l’interruttore.
La prima cosa che egli sente è il tiopentale sodico [anestetico per
iniezione, N.d.T.] che gli entra nelle vene. Per 24 anni ha aspettato
questo momento.
Nella sua mente un mare in tempesta di pensieri: un uomo in pace con sé
stesso per il modo in cui ha saputo riabilitarsi, un uomo che prova
rimorso per i crimini che ha commesso, un uomo che ha paura della morte
che è di fronte a lui. E’ come se tutti questi pensieri potessero
proteggerlo da quanto accadrà in 30 secondi.
Si addormenta.
La seconda sostanza chimica che entra nel suo corpo è il pancuronio
bromuro [o Pavulon, sostanza muscolo rilassante atta a paralizzare il
diaframma e a far cessare l’attività polmonare, N.d.T.]. Il corpo che
prima assomigliava a quello di un linebacker della NFL [giocatore di
football americano, N.d.T.] giace prono. I muscoli non si muovono più.
Il tutto assomiglia alla preparazione di un paziente per una anestesia.
Infine è il cloruro di potassio [sostanza che arresta il battito
cardiaco, N.d.T.] ad entrare in circolo.
Il momento finale è breve e violento. Il cuore, che per la prima volta
pompò sangue il 29 dicembre del 1953, lotta contro la sostanza chimica.
Ma è una lotta che non può vincere.
L’orologio segna mezzanotte e otto minuti. La condanna a morte emessa
dalla Corte Superiore di Los Angeles 24 anni fa è stata eseguita.
Questo è il destino di Stanley Tookie Williams, è la descrizione di ciò
che accadrà fra 44 giorni.
Il nostro sistema di giustizia penale ritiene che questa sia la fine che
merita un quadruplice assassino. Altre persone ritengono invece che si
tratti di un errore giudiziario nel caso di un uomo che rappresenta un
modello di riabilitazione carceraria.
Tookie Williams era un uomo temuto quando camminava nelle strade della
zona sud di Los Angeles. Aveva appena l’età per la patente di guida
quando fondò una banda nella zona in cui viveva. A differenza della
maggior parte delle bande, quella diventò una vera e propria impresa
criminale che ancora oggi esiste in ogni Stato del Paese e in diversi
Paesi in due continenti. Migliaia di giovani uomini sostengono oggi di
appartenere alla banda dei Crips, il cui simbolo è una bandiera blu.
Williams fu processato nel 1981 per una serie di omicidi commessi nel
giro di due settimane nel febbraio del 1979. L’Accusa selezionò una
giuria composta interamente da persone di razza bianca, senza nemmeno
una persona afro-americana. La giuria esaminò le prove indiziarie ed
ascoltò le dichiarazioni di 3 pregiudicati i quali dissero che
[Williams] era il colpevole, in quanto aveva confessato loro di essere
l’assassino.
L’orgoglio e la spacconeria che avevano fatto di Williams un criminale
indomito, lo accompagnarono anche dentro a San Quintino. Anche dopo
l’incarcerazione, nel pericoloso mondo di San Quintino, Tookie Williams
continuò ad essere un uomo temuto.
Dopo 6 anni e mezzo di isolamento, dopo aver avuto modo di pensare alle
conseguenze della vita che si era scelto, Williams decise che era ora di
cambiare strada.
Grazie alla scrittura Williams ha avuto modo di dar voce alla sua
angoscia per gli errori del passato. In una lettera intitolata
semplicemente “Le scuse”, Williams ha scritto: “Prego che un giorno le
mie scuse verranno accettate. Prego anche che la vostra sofferenza,
provocata dalla violenza delle bande, finisca presto e che sempre più
membri di bande giovanili decidano di smettere di far del male a sé
stessi e agli altri”.
Williams è emerso dalla sua prigionia al fine di riparare al suo passato
criminale. Ha scritto due libri, "Life in Prison" e "Blue Rage and Black
Redemption". I suoi libri per ragazzi vengono acclamati per il messaggio
antiviolento che contengono. L’impatto sociale dei suoi libri lo ha
portato ad essere fra i candidati del Premio Nobel per la Letteratura.
Ma è l’intervento di Williams nella comunità il suo testamento, ciò che
di lui resterà. Il suo documento "Protocol for Peace" indica alle bande
rivali come porre fine alle ostilità. Le bande di tutto il mondo
continuano ad utilizzare questo documento nel tentativo di trovare
accordi di pace duraturi. Williams trascorre gran parte del suo tempo ad
aiutare, personalmente, i giovani problematici detenuti nel carcere di
San Quintino e, via telefono, tanti altri giovani sparsi nel mondo.
Williams è un nominato perenne per il Premio Nobel per la Pace e anche
il Presidente Bush ha riconosciuto i suoi sforzi segnalando il suo
nominativo.
Il caso di Tookie Williams è una sfida alle nostre convinzioni sulla
pena capitale. Decidendo il suo destino, non possiamo non domandarci per
quale motivo esiste il nostro sistema carcerario.
Possiamo scegliere di inviare alla società il messaggio che alcuni
crimini sono inqualificabili e che i criminali che li commettono
rinunciano automaticamente alla propria vita. […] Ma la nostra società
non può vivere in un mondo che non riconosce le possibilità della
condizione umana. Un mondo del genere espelle non soltanto coloro che
stanno dietro le sbarre, ma anche le stesse persone che Tookie Williams
sta cercando di salvare, le migliaia di anime sofferenti che si
rivolgono a lui per trovare aiuto ed ispirazione. La sua vita dà un
senso ed una possibilità a coloro che non riescono a vederne.
Ed ecco il crimine ultimo in questa condanna a morte. Siamo di fronte ad
un uomo che, quando era libero, si è nascosto per anni negli angoli più
bui della nostra società, un uomo che ha incanalato i suoi sforzi ed
intrapreso attività atte a disfare i fili che tengono insieme la
società. Ma che, nell’oscurità dell’isolamento carcerario e nella
disperazione derivante dalla certezza che mai lascerà vivo San Quintino,
ha dedicato tutto se stesso al prossimo e si è messo al servizio degli
altri.
Governatore Schwarzenegger, concederà la grazia a Tookie Williams?
Fonte :
La Voz Weekly
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