agli incroci dei venti

 


 

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Il ritorno del Patriot Act
Editoriale: The New York Times
libera traduzione di Arianna Ballotta


18 novembre 2005

Il Congresso avrebbe l’opportunità di migliorare la legge, considerando che gli articoli chiave del Patriot Act stanno per scadere. Invece, sembra proprio che verranno sì cambiati molti articoli, e che ne verranno aggiunti dei nuovi, che però peggioreranno la situazione attinente le libertà civili.

Non c’è niente di “patriottico” nella confisca da parte dell’FBI, senza l’approvazione di un Giudice, degli schedari di normali cittadini americani, o nell’eliminare il ruolo storico della giustizia federale nel garantire un’imposizione equa della pena capitale. Alcuni Senatori stanno minacciando ostruzionismo in sede di negoziazione al fine di bloccare alcuni degli articoli più singolari. Noi ci auguriamo che non si debba arrivare a tanto.

Il Patriot Act fu approvato in tutta fretta dal Congresso dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre, e il tempo per una ragionata discussione fu davvero poco. Molti degli articoli più aggressivi furono scritti con l’intenzione di eliminarli gradualmente negli anni successivi, con la certezza che il Congresso avrebbe in seguito avuto l’opportunità di riconsiderarli in circostanze più tranquille. Se ciò stesse accadendo adesso, il Congresso non si preparerebbe ad autorizzare l’uso continuo delle “National Security Letters” [pratica utilizzata dall’FBI per entrare in possesso di informazioni sulla vita privata dei cittadini. Gli agenti federali, in sostanza, possono chiedere a qualsiasi gestore di comunicazioni elettroniche come sono biblioteche, compagnie telefoniche e Internet, centri studi, università, società fornitrici di carte di credito, compagnie aeree, eccetera, tutte le informazioni di cui dispongono riguardanti i loro clienti, N.d.T.]. A differenza dei “mandati di perquisizione”, le “National Security Letters” non richiedono l’autorizzazione da parte di un Giudice e l’FBI può disporne come crede. […] Secondo quanto riportato recentemente dal Washington Post, l’FBI emette attualmente almeno 30.000 “National Security Letters” all’anno.

Sembra anche che il Congresso stia per autorizzare nuovamente anche la cosiddetta “gag rule” in relazione alle “National Security Letters”, che rende un crimine il raccontare a chiunque, ad esclusione del proprio avvocato, della richiesta ricevuta. A causa di questa clausola di segretezza, un normale cittadino americano non ha modo di sapere se il proprio medico o il proprio Internet provider ha rilasciato all’FBI informazioni personali che lo riguardano.

Il Congresso potrebbe anche aggiungere al Patriot Act nuovi articoli, come una preoccupante riduzione della protezione prevista dall’habeas corpus - un’importante possibilità per provare un’errata condanna - in tutti i casi capitali e non soltanto in quelli legati al terrorismo.

Sono molte le cose che il Congresso dovrebbe fare per proteggere la nazione dal terrorismo, ma nessuna di queste ha a che fare con lo smantellamento delle libertà [civili] di normali cittadini americani. C’è ancora tempo per porre rimedio ai problemi del Patriot Act.

Fonte: The New York Times

 
 

 

 
 


agli incroci dei venti, 21 novembre 2005