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La Coalizione A.N.S.W.E.R. risponde al discorso del Presidente Bush del 7 settembre 2003

traduzione di Arianna Ballotta

La guerra illegale e l'occupazione dell'Iraq volute da Bush hanno messo l'Amministrazione in una posizione di estrema vulnerabilità politica. Ora Bush vuole che siano le Nazioni Unite e i contribuenti americani ad ottenere, dietro cauzione, la sua libertà provvisoria. Dopo aver sfidato l'opinione pubblica mondiale, che si era preventivamente schierata contro il suo piano illegale di invasione dell'Iraq, e statunitense, l'Amministrazione Bush vuole ora internazionalizzare le responsabilità per i pasticci da lui causati in Iraq. Le perdite americane aumentano di giorno in giorno e Bush chiede ai soldati di altre nazioni di fare di più. […] E nel nome della lotta internazionale al terrorismo, chiede che gli appartenenti alle classi più povere, i lavoratori e le comunità della classe media paghino un conto di altri 87 miliardi di dollari (il triplo di quanto era stato preventivato) per continuare i combattimenti. Nonostante recentemente le ragioni da lui portate avanti per giustificare la guerra si siano rivelate bugie, Bush senza vergogna risponde cercando di spaventare la gente, tattica già ben sperimentata.
La condotta del Presidente Bush in Iraq, prima, durante e adesso dopo la guerra, ha reso il vecchio detto circa la verità che diventa "la prima perdita in tempo di guerra" un'enorme attenuazione del vero. Tutto ciò che riguarda questa "guerra preventiva" si è basato e si basa sulla falsità. Anche nel regno della doppiezza della politica mondiale, il modello di cinica falsità fornito dall'Amministrazione [Bush] era e resta incredibile. E il discorso alla nazione trasmesso questa sera [il 7 settembre, n.d.t.] in TV si conforma a questo modello di falsità senza fine.
1)    Bush ha mentito prima della guerra. L'Iraq non ha mai rappresentato un pericolo grave ed imminente per gli Stati Uniti. L'Iraq non aveva nulla a che fare con l'11 settembre. L'Iraq non ha mai posseduto armi nucleari. L'Iraq non stava cercando di sviluppare rapidamente armi di distruzione di massa. Questa guerra non è stata altro che una guerra di aggressione contro il Paese secondo maggior produttore di petrolio del pianeta indebolito da anni di sanzioni economiche e dall'isolamento politico.
2)    Bush ha mentito durante la guerra. Non si trattava di [una guerra di] liberazione. Il popolo iracheno non ha accolto i soldati americani come liberatori, bensì come invasori. La vita del popolo non è migliorata. Al contrario, questa società culturalmente ricca è stata fatta a pezzi, privata dei servizi necessari al sostentamento della società civile e portata sul bordo del collasso interno.
3)    Bush mente adesso. L'Iraq non è il campo di battaglia su cui si scontrano le forze del "terrorismo internazionale" e quelle delle cosiddette "libertà" e "civiltà". La crescente resistenza all'occupazione statunitense è ciò che deriva da un popolo orgoglioso e arrabbiato che insiste nel reclamare la propria sovranità. Adesso Bush vuole che i contribuenti americani spendano almeno altri 87 miliardi di dollari per continuare ad occupare l'Iraq, dove aver già ucciso decine di migliaia di iracheni in seguito ad un'invasione illegale (senza contare i morti americani e i soldati restati menomati). La maggior parte della popolazione in Iraq vuole che i soldati americani e gli altri se ne tornino a casa. La richiesta del popolo iracheno che si ponga fine all'occupazione non è una richiesta che lascia spazio ad altre nazioni straniere per un'altra occupazione e per la divisione delle risorse naturali del Paese. La verità è che l'invasione e l'occupazione dell'Iraq vengono considerate dalla popolazione del Medio Oriente come un atto di "terrorismo internazionale" che, come tale, non può che portare ad un pericoloso aumento di violenza.
Perché Bush si è rivolto alla nazione questa sera? Perché teme, come Nixon una generazione fa, che il popolo americano si stia schierando contro questa guerra criminale. Durante la sua amministrazione Bush solo in poche occasioni ha ritenuto di dover parlare alla nazione. Lo fa ogni volta che teme che sia in crescita un sentimento forte abbastanza da sfidare le sue azioni illegali. E allora deve mentire, sempre di più, per convincere gli americani ad appoggiare i suoi fini criminali, o almeno ad adeguarcisi. Il suo vergognoso atto da top gun a bordo della portaerei U.S.S. Lincoln, di fronte ad uno striscione con la scritta "missione compiuta", è stato compiuto unicamente per cercare di dire alla nazione e all'opinione pubblica mondiale che la guerra era finita e non c'era più bisogno di focalizzare la propria attenzione sull'Iraq. Ma oggi che le bugie si sono rivelate tali, [Bush] cerca un'altra strada al fine di convincere la gente che la guerra non è affatto finita, che continua ed è necessaria per salvare la "civiltà" e la "libertà" e che ciò richiede un continuo sacrificio di vite umane e di risorse vitali.
La Coalizione A.N.S.W.E.R. chiede al popolo americano di partecipare ad una manifestazione di protesta che si terrà a Washington D.C. il 25 ottobre 2003 per chiedere che le i soldati americani vengano riportati subito a casa e che si ponga fine all'occupazione dell'Iraq.
Decine di migliaia di persone saranno in strada quel giorno per protestare contro la guerra. Per informazioni sui trasporti a Washington D.C. o altre informazioni, visitare il sito http://www.internationalanswer.org

Messaggio diffuso da:
A.N.S.W.E.R. Coalition
Act Now to Sop War & End Racism
E-mail: info@internationalanswer.org

http://www.internationalanswer.org/

8 settembre 2003

 

 


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