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Reggio Emilia, Cuba, Fort Worth.
In queste ore nella città texana di Fort
Worth viene giustiziato il detenuto nero 29enne Cedric Ransom, che ha sempre gridato la
sua innocenza. Ransom è il 19° detenuto texano ad essere legalmente assassinato dallo
stato del Texas nel 2003, il settimo detenuto di Fort Worth ad essere messo a morte dal
2000 ad oggi.
Alcuni recenti avvenimenti consumatisi nelle assemblee consiliari delle due principali
amministrazioni locali reggiane, il Comune e la Provincia, devono perciò indurre i
partiti dell'Ulivo e della sinistra reggiana ad una approfondita riflessione.
Facciamo molta fatica infatti a comprendere la ratio dei due recenti voti
"trasversali", che in entrambi i casi hanno avuto bisogno del sostegno decisivo
di Forza Italia e della Casa per la Libertà, che hanno deliberato il mantenimento del
gemellaggio di Reggio con la città texana di Fort Worth in Comune e l'invito a mettere
fine a tutti i rapporti "di scambio e aiuto" con Cuba in Provincia.
Ci sembra che i due voti segnalino una duplice, grave difficoltà nelle rappresentanze
istituzionali dei partiti del centro-sinistra reggiano. Da un lato osserviamo la
difficoltà ad analizzare e comprendere i meccanismi economici e geopolitici che governano
questa drammatica fase della globalizzazione mondiale, dall'altra scorgiamo la difficoltà
ad intrecciare un rapporto più fecondo con quei soggetti, i movimenti, che da Genova 2001
alle grandi manifestazioni contro la guerra in Iraq, passando per Firenze 2002, sono
diventati protagonisti della società civile italiana.
In entrambi i voti delle due assemblee consiliari è evidente che si compie confusione tra
le responsabilità, gravi, che competono alle istituzioni dei due stati in questione, Cuba
e il Texas, e le associazioni e i cittadini di quei paesi. Una confusione che appare
particolarmente sorprendente in una città come Reggio Emilia, che vanta una straordinaria
tradizione di solidarismo internazionale e di sostegno alle lotte di liberazione dei
popoli di tutto il mondo. Così la rappresentazione del mondo che esce da questi due voti
"trasversali" appare come capovolta e quasi caricaturale, rispetto alle reali
responsabilità e alle effettive dinamiche che regolano gli spietati rapporti di forza e
le ragioni di scambio tra i paesi del mondo.
E quindi se sanzioni diplomatiche forti possono essere giustificate, o addirittura
necessarie nei confronti dei due paesi sopra citati, non comprendiamo perché il consiglio
provinciale inviti enti e associazioni a sospendere tout court i "programmi di
scambio e aiuto" a Cuba, e quindi, ad esempio, anche gli aiuti alle scuole ed agli
ospedali cubani, già stremati da decenni di embargo del Dipartimento di Stato americano.
Nè comprendiamo perché, per l'ennesima volta, il consiglio comunale di Reggio abbia
lasciato inascoltati i ripetuti appelli delle associazioni per i diritti umani attive in
Texas che continuano a invocare forti azioni di protesta contro le città texane che
applicano la pena di morte, a cominciare da Fort Worth.
Tutto ciò avviene mentre da un lato il modello di globalizzazione imposto dal Nord del
mondo affoga i paesi dell'America Latina nella miseria e nella violenza politica,
dall'altro le democrazie di tutto il mondo (Stati Uniti d'America a parte) sono concordi
nel respingere con sdegno l'abominevole strumento della pena di morte.
Questa nostra quindi vuole essere una sollecitazione molto forte ai partiti e alle
istituzioni reggiane affinchè inaugurino una nuova stagione, di ascolto e di confronto,
con i movimenti e con il mondo del volontariato. Ma questo confronto deve essere serio nel
merito e nei contenuti, deve realizzare iniziative forti, non contradditorie né ambigue,
e non può limitarsi a perseguire deboli operazioni di maquillage umanitario.
Chi, a Reggio come nel resto del mondo, si batte per una società più giusta, contro la
guerra e a difesa dei diritti umani reclama rispetto per i valori, non posti di potere o
benefici economici per sé. La città e le sue istituzioni devono aprirsi a questi valori.
Devono scegliere se sono capaci di fare distinzione tra le dittature, tra chi pratica la
pena di morte, chi pianifica e realizza le guerre, e chi della pena di morte, delle guerre
e delle dittature è vittima incolpevole.
Arianna Ballotta - presidente della Coalizione Italiana per
l'Abolizione della Pena di Morte
Fulvio Bucci - Centro Don Gualdi
Stefano Campani
- Comitato David Goff
Marco Fantini - consigliere comunale DS nel comune di
Reggio Emilia
Gianluca Ferrari - segretario provinciale di Rifondazione
Comunista
Franco Ferretti - segretario della Camera del Lavoro di
Reggio Emilia
Guido Mora - segretario della FIOM-CGIL di Reggio Emilia
Sandro Morandi - segretario SPI-CGIL di Reggio Emilia
Giuseppe Neroni - capogruppo Verdi nel consiglio comunale di
Reggio Emilia
Gianluca Rivi - consigliere regionale DS
Letizia Valli - Donne in Nero
Sebastiano Zini - capogruppo PdCI nel consiglio comunale di
Reggio Emilia
Reggio Emilia, 24 luglio 2003 |
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