Spesso i pittori, scrivono oltre a dipingere.
E talvolta scrivono bene. Nella seconda metà del 900 Carlo Levi ha rovesciato i rapporti.
E' stato pittore sensibile e intelligente, ma soprattutto scrittore straordinario.
Nato a Torino nel 1902, morto a Roma nel 1975, ha lasciato una decina di libri uno più
bello dell'altro. Il più bello e più noto è "Cristo si è fermato a Eboli".
Il libro è nato dal soggiorno obbligato di Levi in Lucania, nel 35 e nel 36, a Eboli
appunto, dove era confinato come antifascista.
Cito dal risvolto della copertina " Questo libro racconta, come in un viaggio al
principio del tempo, la scoperta di una diversa civiltà. E' quella dei contadini del
Mezzogiorno : fuori della Storia e della Ragione progressiva, antichissima sapienza e
paziente dolore".
Non è un diario, fu scritto molto tempo dopo il soggiorno lucano. La distanza lo rende
una rivisitazione poetica, sensibile e umanissima dei ricordi, delle sensazioni, delle
esperienze e della vita dei due anni a Eboli.
E' uno di quei libri che riconciliano con gli uomini. E' la prova di come, anche gli anni
più oscuri, possano essere superati, non solo per amore dell'arte, ma con fede nella vita
e nell'umanità. |