Mi capita spesso in questi giorni di venti
di guerra, voler chiedere ai miei studenti del liceo in cui insegno, dove si trovi la
Mesopotamia.
Naturalmente pronta arriva la loro risposta:
"Mesopotamia è quella terra bagnata tra due fiumi il Tigri e lEufrate"!
Ma oggi, io chiedo, quella terra come è
chiamata?
Qui la loro voce si spegne nel silenzio e
nessuno riesce a dirmi che la Mesopotamia corrisponde soprattutto allIraq.
Sì, lo Stato contro il quale, oggi,
americani e inglesi vorrebbero scatenare una guerra.
A questo punto lo stupore raggiunge alti
livelli ai quali va aggiunta una contemporanea incredulità. Poi seguono domande del tipo:
"Ma li, non ci sono i beduini?"
"Ma in Iraq non vivono i talebani?
...non ci sono quei tipi che se ne vanno in giro sui cammelli e che vestono
male?"
ovvero, quei luoghi comuni dellimmaginario collettivo, insomma,
provare per credere.
Ma tanta ignoranza più che ai ragazzi non è
forse da imputare ai cosiddetti mezzi dinformazione (TV innanzi tutto) che
evidentemente disinformano;
Non basta nominare lIraq facendo
corrispondere a tale citazione immagini che corrispondono esattamente a quanto riferito da
quei ragazzi.
Perché non si dice per completezza
dinformazione che quella terra é testimone di una fra le prime e più importanti
civiltà della terra; una civiltà millenaria che a partire dal 3700 a.c. ha raggiunto
alti livelli di conoscenze.
Qui hanno vissuto e prosperato i Sumeri che
inventarono la scrittura, la geometria, lastronomia e che avevano perfezionato la
metallurgia prima ancora degli Egiziani, che fondarono città splendide come Eridu, Ur (la
patria di Abramo) e Uruk;
Qui vissero poi i babilonesi (il cui re
Hammurabi nel 1760 a.c. fece incidere su una stele in diorite il famoso codice di 282
leggi) e infine i persiani.
Per millenni insomma la Mesopotamia, la
"terra fra due fiumi", il Tigri e lEufrate, fu centro di favolose
città-stato, abitate da popolazioni di grande cultura e ingegno, tanto da poter essere
definita la culla della civiltà.
Ed è qui che troviamo Babilonia, la città
con la tripla cinta muraria le sue otto porte rivestite di splendide maioliche e i
leggendari giardini pensili del palazzo di Nabucodonosor.
E ancora qui che troviamo gli imponenti resti
della Torre di Babele e quelli di Nimrud e Hatra.
E sempre qui che furono realizzati in
seguito allinvenzione del mattone in laterizio edifici che non si erano mai visti:
le Ziggurat, le scale verso il cielo, i palazzi a piramide sulla cui vetta stava il
tempio.
Proviamo ad osservare quel bellissimo pezzo
di storia e di arte rappresentato da "Lo stendardo di Ur".
In questo metro e mezzo di immagini
realizzate con una raffinatissima tecnica musiva riscontriamo lalto livello
tecnologico raggiunto dai Sumeri che erano già in grado di servirsi della ruota in un
epoca in cui tutte le altre popolazioni vivevano faticosamente la preistoria trascinando
su tronchi dalbero le pesantissime pietre dei loro templi megalitici.
Ritornando alla guerra; come non riflettere
sui danni alle persone innanzitutto, ma anche sulla probabilità della cancellazione di
queste importantissime testimonianze?