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5 validi motivi per non credere al black-out. Nuove centrali e grandi affari sulle ali bruciate della Enron.
La Enron, si offrì di fornire 500 megawatt
di elettricità su linee da 15 megawatt. Come versare una tanica di benzina in un ditale.
Le linee brucerebbero se si provasse". Ricorda ancora il giornalista americano:
".Franklin Roosevelt creò la Federal Power Commission e la Public Utilities Holding
Company Act nel 1933, legge che metteva sull'attenti le compagnie elettriche. Norme
dettagliate limitavano i prezzi alla spesa effettiva, più un guadagno fissato dal
governo. La legge vietava la compravendita di energia e obbligava le aziende a fare tutto
alla luce del sole, sotto la minaccia dell'arresto, nessuna minaccia di black-out per
aumentare i prezzi. La legge fissava esattamente la somma che si sarebbe dovuta spendere
per assicurare che il sistema fosse in buono stato e che la 4. Wall Street e le Borse Europee scommettono di giorno sulla ricostruzione elettrica mentre di notte il black-out tiene sotto scacco un Paese di 57 milioni di abitanti. Svezia, Danimarca e il centro di Londra possono paralizzarsi in ogni momento, e 50 milioni di americani restano al buio per trentasei ore a Ferragosto!...non vi sembra strano?! 5. Il caso italiano. Marzano, ministro delle Attività produttive, propone per fermare il black-out una legge di riforma del settore con l'apertura di nuove centrali. L'Enel (Ministero delle Finanze) responsabile dell'inutilizzo di 22 mila Mw di potenza, la differenza tra gli impianti esistenti (77 mila Mw) e quelli utilizzati (55 mila Mw), sostiene contemporaneamente che "non conviene tenere aperti alcuni impianti perché i costi di manutenzione sarebbero troppo onerosi" e che "ci vogliono nuove centrali ma che l'Enel direttamente non può costruirle". La Fiat si distingue nella corsa alle quote del mercato, e attraverso il consorzio Italenergia spa (di cui fanno parte anche i francesi di Edf, la Banca di Roma, San Paolo-Imi e Banca Intesa-Bci) controlla Montedison. L'Electricité de France (Edf) si è distinta invece nell'acquisto della società Edison. Nonostante la Direttiva Ue lo consenta solo dal 2008, ha aggirato l'ostacolo acquistando il 20% di Montedison per avere una fettina della torta del mercato dell'elettricità italiana. Ecc.Ecc. Dunque, tirando le somme, forse, il nostro sistema sta ripercorrendo gli stessi errori fatti in passato. La giungla delle società operanti prima del '62, anno di nascita dell'Enel, sembra tornata in auge. In Italia sono in corso guerre tra bande che scimmiottano le strategie di deregulation statunitensi; ma l'autostrada della qualità della vita non concilia il benessere di tutti con gli "interessi d'impresa" di pochissimi. L'International Energy Agency, dice che
l'Italia possiede oltre 1.000 km², tra tetti e facciate di palazzi, da sfruttare
attraverso pannelli fotovoltaici, per produrre complessivamente circa 127 Twh/ anno, che
garantirebbero la copertura del 45% della domanda energetica nazionale o ne
Antonio Amorosi - Verdi di Bologna
Pubblicato da Il Domani del 15 Ottobre 2003 |
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