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Onoriamo i morti e continueremo ad
onorarli anche quando lo Stato italiano, spenti i riflettori delle telecamere, perderà il
loro ricordo e quello delle loro famiglie.
Non vogliamo, però, dimenticare che la guerra in Iraq viola il diritto di
autodeterminazione dei popoli.
Non vogliamo dimenticare che le ragioni di questa guerra si sono rivelate false: non si
sono trovate le armi di distruzione di massa come avevano detto Bush e Blair.
Non vogliamo neppure dimenticare che la guerra in Iraq e' stata dichiarata contro il
parere delle Nazioni Unite.
Vogliamo ricordare che i popoli del mondo hanno lottato e manifestato per impedire
l'intervento armato in Iraq.
Non abbiamo condiviso l'invio di militari italiani dopo l'occupazione, perché lo abbiamo
considerato profondamente sbagliato e perché consapevoli degli enormi rischi cui
sarebbero andati incontro i nostri soldati. I rischi della missione italiana erano
talmente alti, che nazioni come la Francia o la Germania non hanno inviato le loro truppe.
Non vi è nessuna ragione legale per restare sul suolo iracheno e le vittime, purtroppo,
dimostrano che l'Iraq è ancora un paese in guerra.
Vogliamo anche ricordare che le nostre forze armate non hanno un mandato parlamentare per
fare la guerra.
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