agli incroci dei venti

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Un quadro
di Laura Montanari
Responsabile del Gruppo Cultura del Punto di incontro Ai Cappuccini di Ravenna
 

Donne

 

Donne, bambini e torte. Sorrisi e colori. In un giardino che scoppia d’estate. Già ci sono tutti gli elementi per rendere piacevole il quadro, al primo sguardo d’insieme. Ma si può scoprire il valore del quadro solo se si conosce la situazione sottesa.
Il giardino è il giardino del convento dei Frati Cappuccini di Ravenna, sconosciuto alla maggior parte dei cittadini, perché difende gelosamente, tra le mura a quadrilatero, il suo cuore verde, silenzioso, meditabondo. L’hortus conclusus dei monasteri medievali. Per l’occasione, eccezionalmente, il giardino è in festa, e accoglie gente, voci, risa, e imbandisce mense che a dire il vero non si addicono alla sobrietà francescana, ma….
Quale occasione? E’ il 30 giugno, la festa di chiusura estiva dell’intensa attività 2007/2008 del Punto di Incontro ai Cappuccini, che anche quest’anno ha investito energie e risorse dei suoi volontari (frati cappuccini, terziari francescani, laici) non solo sul piano religioso-spirituale, ma sempre di più anche in campo sociale e culturale.
Le donne sono….Sabah, Tatjana, Donatella, Samira, Manjola, Emel, Laura…..donne di Romagna, donne dell’Est, donne arabe. Sono giovani madri, con bimbi dalle carnagioni ambrate o biancolatte, e donne mature, che potrebbero essere le loro mamme. Sono musulmane con e senza velo, cattoliche credenti e laiche che non credono più…Sono un gruppo di “allieve” e di “maestre” del corso di lingua italiana, che anche quest’anno si è svolto presso il Punto di incontro, tutti i giovedì.
Parlare di “corso” e di “lezioni” per la verità è improprio e presuntuoso. Le donne via via durante i mesi arrivano alla spicciolata, frequentano senza rispettare troppo gli orari, scompaiono, ritornano e portano con sé i figli lattanti, che attaccano al seno al primo pianto, e bambinetti intraprendenti che si litigano per i giocattoli e fanno capricci…( E’ l’unico luogo a Ravenna che offre questa opportunità alle donne straniere con figli piccoli, altrimenti penalizzate) Il “programma scolastico” diventa assolutamente secondario, le lezioni diventano incontri: incontri tra donne che parlano tra di loro in lingue sconosciute, a gesti, a sorrisi, e che poi a poco a poco, per un’inspiegabile magia, si comprendono, e si confessano, si consolano, si divertono, diventano amiche…
E passa un po’ di Italiano, in questo bizzarro crogiolo linguistico che si alimenta del calore dei sentimenti. Tant’è che quest’anno il gruppo ha voluto arricchire la festa con il récital “Voci dal mondo”, in cui le donne hanno messo in gioco, davanti a tutti, le loro emozioni, leggendo testi di poesia dalle varie letterature nazionali, in lingua materna e in lingua italiana. La poesia, la letteratura, la musica, l’arte, non hanno una patria sola, abitano nel cuore e nella mente degli uomini del mondo, e dunque fare circolare messaggi e musicalità e ritmi, fuori dai confini, serve a creare relazioni, a fondare comunità.
A seguire, l’offerta del cibo, per una sorta di agàpe interetnico: sulle mense, sapori di Romagna, del Marocco, della Tunisia, della Romania, della Polonia, dell’Albania …. Il cibo preparato con le proprie mani e offerto come dono è rituale di accoglienza e di amicizia che risale all’antichità.
Il Punto di Incontro Ai Cappuccini poi non può dimenticare Frate Francesco, che chiedeva e offriva cibo, in spirito di pura gratuità e fraternità. Sulle sue tracce si continua a proporre, con la dovuta distinzione di tempi e di contesti, il valore del “fare comunità” armonizzando le diversità.
Il quadro, di donne e bambini, di torte e sorrisi, in un giardino d’estate, merita forse una firma d’autore.

 

 
 

 

 
 

agli incroci dei venti, 5 luglio 2007

 

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