Coalizione Italiana Contro la Pena di Morte


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Dopo il nuovo processo, Howard Guidry riportato nel braccio della morte
Workers World
(libera traduzione di Arianna Ballotta)


Howard GuidryL’attivista politico Howard Guidry e’ di nuovo nel braccio della morte del  Texas,nonostante la vittoria in appello e l’ordine di un Giudice Federale che chiedeva al Texas di scarcerarlo o riprocessarlo.

La vittoria di Guidry era giustificata dal fatto che la polizia di Houston, dopo averlo arrestato ed accusato di omicidio, gli aveva negato il diritto di parlare con il suo avvocato e lo aveva ingannato fino al punto da fargli firmare una dichiarazione che in seguito si scoprì essere la sua “confessione”.

La famiglia di Guidry ed i suoi amici e sostenitori pensavano che, finalmente, sarebbe stata fatta giustizia al nuovo processo, tenutosi a febbraio, e che Guidry sarebbe uscito dal tribunale da uomo libero. Ma secondo Njeri Shakur, leader del “Texas Death Penalty Abolition Movement”: “[Lo Stato del] Texas non ha voluto che accadesse. Usando menzogne su menzogne ed arrivando a pagare due testimoni, il Procuratore Distrettuale di Houston, Kelly Siegler, con la collaborazione di un Giudice compiacente, ha rimandato intenzionalmente un uomo innocente nel braccio della morte. Poiche’ Howard e’ diventato un attivista politico durante gli anni di detenzione nel braccio della morte, non potevano permettersi di liberarlo, nonostante la sua innocenza”.

In questi 10 anni trascorsi nel braccio della morte, Guidry si e’ istruito, ha studiato insieme ad attivisti politici del calibro di Emerson "Young Lion" Rudd, Ponchai Kamau Wilkerson e Harvey "Tee" Earvin ed e’ divenuto membro del gruppo “Panthers United for Revolutionary Education”.

Poco piu’ di un anno dopo il suo arrivo nel braccio della morte, Guidry tento’ di evadere dal braccio della morte insieme ad altri sei uomini. Quando Workers World gli ha chiesto di spiegare per quale motivo avesse allora tentato la fuga, pur essendo innocente, Guidry ha risposto: “Nel sistema non vedevo che razzismo ed ingiustizia. Sapevo di essere innocente, ma avevo imparato che cio’ non contava. Volevano uccidermi, quindi pensavo di dover cogliere l’opportunita’ di fuggire”.

Verso la fine del 1999 il braccio della morte e’ stato trasferito in un nuovo carcere di super-massima sicurezza, dove le condizioni di vita sono considerevolmente peggiorate. I circa 400 condannati a morte vivono in isolamento e in uno stato di totale privazione sensoriale. Appena pochi giorni dopo il suo arrivo in quel luogo, Guidry scrisse a Shakur: “Sorella, questo nuovo carcere e’ terribile. Le condizioni sono così orribili che credo ci porteranno alla distruzione totale della nostra mente e del nostro spirito. Ci toglieranno la voglia di vivere”.

All’inizio del 2000, Guidry ed un altro attivista del PURE, Wilkerson, decisero di intraprendere azioni drastiche per cercare di attirare l’attenzione sulle oppressive e orribili condizioni di vita [nel braccio della morte]. Mettendo a rischio la loro stessa vita, presero in ostaggio una guardia e chiesero di poter parlare con i leader della comunita’. Kofi Taharka, Presidente del “National Black United Front-Houston Chapter”, Deloyd Parker, Direttore Esecutivo dello “S.H.A.P.E. Center” e Njeri Shakur entrarono in carcere quella notte. Incontrarono Guidry e Wilkerson, insieme al Direttore del carcere, e discussero delle condizioni di vita. L’ostaggio fu prontamente rilasciato, incolume, ma le condizioni all’interno del braccio non sono mai migliorate. Dopo qualche tempo Wilkerson fu giustiziato.

Durante l’attesa del nuovo processo, Guidry e’ stato incarcerato presso il carcere della Contea di Harris in centro a Houston, dove ha avuto modo di incontrare amici e conoscere compagni di lotta ed attivisti. Le sue poesie politiche sono state presentate in contesti letterari locali e lette alla stazione radio Pacifica di Houston. Il suo messaggio in occasione dell’anniversario dell’esecuzione di Shaka Sankofa (alias Gary Graham) e’ stato letto il 22 giugno scorso presso la sede del NBUF.

In occasione del 4 luglio, Guidry ha scritto un articolo dal titolo "What to the Prisoner is Your Fourth of July?" che ha avuto ampia diffusione, ed i suoi saluti registrati su nastro sono stati ascoltati da centinaia di persone presenti alla "Texas March to Stop Executions” tenutasi ad Austin lo scorso ottobre.

Guidry e’ divenuto parte del movimento rivoluzionario, chiede cambiamenti sociali dalla sua cella e i leader elitari di Houston e del Texas non lo vogliono. Sono in molti a ritenere che la vera ragione del suo ingiusto ritorno nel braccio della morte sia questa.

Alcune ore dopo la lettura della nuova sentenza [di morte], Guidry a detto a Workers World: “Vi prego di ringraziare tutti i compagni da parte mia per il loro aiuto. Lo apprezzo molto. E dite loro che non e’ finita. Terro’ duro ed usciro’ di qui con le mie gambe, non oggi, ma accadra’. Abbiamo piu’ ragioni per ricorrere in appello adesso e alle fine vincero’. Fino a quel momento continuero’ a lottare da dentro, ma alla fine usciro’”.

Per saperne di piu’ sul caso di Howard Guidry: www.workers.org


Fonte : Workers World - 8 marzo 2007
 

 
 

 

 
 

coalizione italiana contro la pena di morte, 10 marzo 2007

 

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