agli incroci dei venti


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Il MAP Museo ein plain air di Cosenza
di Luigi Imperi

Grazie alla donazione di uno fra i più importanti collezionisti del mondo, la città di Cosenza si è ultimamente ritrovata a possedere un importante patrimonio di opere d’arte da far invidia a chiunque.
Infatti il signor Carlo F. Bilotti (nativo di Cosenza, nel 1934) emigrato negli USA dove ha fatto fortuna in qualità di imprenditore della cosmesi, ha deciso di donare alla città dei Bruzi( dopo aver fatto altrettanto per la città di Roma) una cospiqua parte della sua collezione privata di sculture, ricevendo in cambio l’intitolazione a suo nome di una delle piazze della città(novità assoluta nel campo amministrativo perché per la prima volta ad una piazza viene assegnato il nome di una persona vivente).
Quella che fino a qualche tempo fa era conosciuta come Piazza Luigi Fera, ha dal 13 marzo di quest’anno, nonostante qualche mugugno sentimentale, da parte dei più nostalgici cosentini, assunto il nome di Piazza Bilotti.
Per l’occasione la piazza ha subito un intervento di restyling, che l’ha resa più verde e soprattutto più piazza e un pò meno parcheggio; nella quale sin d’ora, si possono ammirare cinque belle sculture di Pietro Consagra: i quattro “Paracarri” rosa, siena, bianco, grigio e la “Grande Bifrontale”.

Pietro Consagra

Parte proprio da qui, dunque, dalla neonata Piazza Bilotti, per poi proseguire lungo l’isola pedonale di corso Mazzini, un percorso museale all’aperto che ha assunto appunto il nome di MAP(museo all’aperto) che incrocia le piazze Kennedy, 11 Settembre e che termina in piazza dei Bruzi, sede del municipio, là dove si evidenzia la bella fontana di Giovanni Corvino, Vincenzo Multari e Mimmo Paladino.

Lungo tutto questo percorso dove ogni giorno passano più volte migliaia di persone, (è qui infatti che si trova il cuore pulsante della città e in cui sono dislocati uffici, scuole, chiese, negozi, bar etc. e che ci si incontra durante la mondanità) sono state disposte col coordinemento dell’architetto Mosè Ricci fra le altre, le opere:
Grande Cardinale seduto” di Giacomo Manzù;


“Grande bagnante” di Emilio Greco;

“Grande bagnante” di Emilio Greco

“Seven” di Robert Indiana;

“Seven” di Robert Indiana

“Ettore e Andromaca” di Giorgio de Chirico;

“Ettore e Andromaca” di Giorgio de Chirico


“Tete” di Joan Mirò;

“Tete” di Joan Mirò

“la persistance de la memore” e “Saint Georges et le dragon” di Salvador Dalì;

“la persistance de la memore” e “Saint Georges et le dragon” di Salvador Dalì

I “bronzi di Riace” di Sasha Sosno;

I “bronzi di Riace” di Sasha Sosno

L’arte è pace…” di Mimmo Rotella.

L’arte è pace…” di Mimmo Rotella

Ed è bello pensare che da ora in poi mentre si percorrerà l’area del MAP chiunque incontrerà non solo più le vetrine dei negozi ma anche la grande scultura; ognuno avrà modo di soffermarsi, riflettere, provare emozioni e crescere con l’arte.
Ho visitato l’area del MAP e trovo che quel che sta avvenendo a Cosenza è davvero di grande importanza.
Da un’operazione del genere, la città tout court, potrà ricavarne grossi benefici in termini socio-culturali ed economici.
E non c’è bisogno di esagerare con interventi di cattivo gusto, come ad esempio quello di collocare come è avvenuto, ingombranti fioriere, che circondano con la loro vegetazione le sculture; come che vi fosse quasi l’esigenza di renderle “più graziose” ma che al contrario troppo le mimetizzano nascondendole alla città.
Non c’è l’esigenza di aggiungere, ma al contrario togliere gli addobbi superflui che oltre a volgarizzare gli spazi dell’allestimento, comportano onerosi dispendi per la comunità.

Si lasci al libero sguardo degli osservatori, lo spazio necessario per ammirare quel bellissimo patrimonio che il Sig. Bilotti ha regalato alla città.
Si pensi di pubblicizzare al massimo, questo straordinario museo all’aperto e si faccia il possibile per evitare che si verifichino atti vandalici, come quelli avvenuti ai danni dei “Bronzi” di Sosno, al fine di assicurare l’incolumità di questi capolavori che insieme a tutti i tesori culturali e artistici di Cosenza, potrebbero far riconoscere questa Città, dall’Unesco, Patrimonio dell’Umanita'.

Luigi Impieri
 

 
 

 

 
 

agli incroci dei venti, 15 maggio 2006

 

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