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Lettere d’amore
di
Hilarius
Moosbrugger
Si scrivono ancora
lettere d’amore ? E si pubblicano ancora le corrispondenze ? Sempre
meno, mi sembra.
Antonio Delfini (1907-1963) nacque a Modena il giorno che suo padre
morì.
Autore dei più bei libri surrealisti italiani, ‘Il ricordo della Basca ‘
e ‘Il Fanalino della Battimonda’, ebbe alla fine della sua vita un
grande amore. Però, la sua passione per la giovane parmigiana andò
delusa. Parmigiane fedifraghe! Frutto di questo incendio turbinoso le
lettere di lui a lei.
Furono consegnate da Delfini alla moglie dell’editore Guanda poco prima
di morire, lasciandola libera di fare quello che voleva. Guanda dopo
morte dell’autore le pubblicò.
Raccontano tutta la vicenda. Dagli inizi trepidi, al culmine, fino alla
inevitabile discesa e fine.
Ora che gli amori nascono e finiscono in televisione o con gli SMS, non
guasta risentire questa voce che si affidava alla carta e alle poste,
con le attese e le impazienze che i tempi lunghi procuravano. E le
parole. Le parole scritte di getto, ma anche cercate con cura, che
lusingano e che feriscono.
E’ difficile raccogliere le e-mail o i messaggini. Perderemo molta
memoria del passato, in futuro.
Antonio Delfini
Lettere d’amore
Guanda, 1963
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