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Procida e Arturo

di Hilarius Moosbrugger

Meraviglia delle parole, scelte e scritte, con una felicità e golosità evidenti. Delicatezza e profondità dei sentimenti affrontati senza paura, con una forza di penetrazione e una potenza di resa molto rare.
"L'Isola di Arturo" di Elsa Morante è tutto ciò e molto altro e molto di più.
Elsa Morante, (1912-1985), è scrittrice sensibilissima. L'originalità delle sue storie va di pari passo con la sua capacità, scrivendo, di ricreare la vita. Ci offre in dono, il piacere di gustare ogni sua frase, ogni immagine. Bisogna leggere piano, la tentazione di sapere come va a finire dovrebbe essere ricacciata indietro a ogni passo. L'ideale sarebbe ritrovarsi nello stesso luogo, Procida, che è appunto l'isola di Arturo, il ragazzo protagonista del romanzo.
"Ha varie spiagge dalla sabbia chiara e delicata, e altre rive più piccole, coperte di ciotoli e conchiglie, e nascoste tra grandi scogliere. Fra queste rocce torreggianti, che sovrastano l'acqua, fanno il nido i gabbiani e le tortore selvatiche, di cui, specialmente al mattino presto, s'odono le voci, ora lamentose ora allegre. Là, nei giorni quieti, il mare è tenero e fresco, e si posa sulla riva come una rugiada."


Buone vacanze. Hilarius cercherà di ritrovare luoghi così magici. Siano veri o immaginari, non è così importante.

 

Elsa Morante

L'Isola di Arturo
Einaudi, Torino.


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