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agli incroci dei venti agli incroci dei venti

 

Lettera all'Esercito israeliano

di Itai Ryb


Questa è la lettera che Itai Ryb ha inviato al comando dell'Esercito, dal quale era stato richiamato il 6 aprile. Com'era prevedibile, è poi finito in carcere. Chi volesse saperne di più o scrivergli, può visitare il sito www.yesh-gvul.org.


Spesso, come qualsiasi cittadino che legge l'ebraico, vengo a sapere dei successi delle nostre forze, della determinazione con cui affrontano il nemico palestinese, del giudizio assennato esercitato dai nostri soldati allo scopo di evitare eccessive sofferenze agli innocenti, dei nostri soldati che notte e giorno stanno a guardia di confini e checkpoint e delle donne soldato che prendono parte attivamente alle operazioni di polizia. E ora, la vostra unità ha ritenuto opportuno chiamarmi a dare una mano in questa impresa gloriosa.
Ci ho pensato e non sono in grado di accettare il vostro invito. La mia formazione è inadeguata e non mi consente di essere annoverato tra le "nostre forze", nessun corso militare mi ha mai insegnato come si fa ad affamare i civili e, anche se decideste di destinarmi a un quartier generale militare, temo che non avrei dimestichezza con gli articoli del magazzino dei rifornimenti che servono per chiudere un'Università né con le parole in codice da usare in rete per segnalare la morte di una donna durante il parto o un uomo anziano trattenuto a un posto di blocco. E poi, sono certo che sarei considerato chiaramente incapace ad assimilare questi compiti perché penso che assegnarli, o persino sostenerli passivamente, sia un crimine.
Ci ho pensato e non trovo in me la buona volontà necessaria per assumere, o supportare, compiti di polizia come l'imposizione di una non-legge il cui solo scopo è offendere, reprimere e limitare i soggetti che la subiscono, una non-legge imposta esclusivamente a un solo gruppo etnico e che quindi crea un sistema razzista intollerabile, una non-legge imposta su una popolazione civile di cui l'esercito israeliano si è posto come obiettivo la completa disintegrazione.
Ci ho pensato e sono arrivato alla conclusione che non provo alcun desiderio di appartenere alle "nostre forze", non finché la loro presenza ostinata sarà garantita a spese del sangue e della terra del popolo palestinese, non finché l'arbitrarietà del cuore e il prurito di un dito sul grilletto determineranno chi deve vivere e chi deve morire e i blocchi stradali genereranno la loro giornaliera dose di repressione, non finché i confini nazionali lungo i quali le "nostre forze" sono dispiegate saranno un fantasma criminale.
Ci ho pensato e non è mia intenzione scambiare pacche sulle spalle con i "nostri soldati", in servizio notte e giorno, senza mai fare domande sullo scopo dei loro compiti. In particolare, non sono in grado di servire come ufficiale, la responsabilità e la vergogna che provo come cittadino israeliano in questi giorni bui sono più che sufficienti.
Ho ricevuto la vostra comunicazione che mi richiama al servizio militare nella riserva il 6 aprile 2003. Chiedo che venga portato all'attenzione delle persone incaricate il fatto che intendo rifiutare di prestare qualsiasi tipo di servizio finché gli obiettivi dell'esercito israeliano includeranno la repressione di un intero popolo.

Tenente (Ris.)
Itai Ryb
ID militare: 5152275

 

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