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Prima di Svevo

di Lucia di Maio

 

già pubblicato sulla rivista Wuz anno I n° 2

 

 

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Il libraio antiquario ha sempre uno sguardo d’interesse quando s’imbatte nelle pubblicazioni d’occasione; specie quando si tratta di stampe per nozze.

La tiratura è –per forza di cose- ridotta; gli sposi sono già abbastanza maturi per un qualche intreccio di relazioni; ma ancora giovani spesso ignoti e pieni di speranze nel futuro. I "nuptalia", un genere letterario fin dal XVI secolo, occupano dunque il loro spazio sicuro e consolidato nei cataloghi e nelle botteghe.

In tempi più recenti segnaliamo l’esordio di Ippolito Nievo, nel 1852, con "Il crepuscolo", per nozze Cantoni- De Moll o il rarissimo "Idillio" stampato a Bologna dal Carducci nel 1864 in occasione del matrimonio di Francesco Buonamici.

Uno dei volumi più celebri della poesia moderna, le "Myricae" del Pascoli, uscì nel 1891 in occasione delle nozze dell’amico Raffaello Marcovigi; e fu preceduto da altre preziosissime placchette.

Montale, in questo secolo, volle legare i versi di "Xenia" alle nozze.

Comprenderà il lettore la mia gioia nel ritrovare –imprevisto- il nome di Ettore Schmitz all’interno di una bella placchetta cartonata.

In copertina è incorniciato l’evento: "Nozze Rovis-Angelini, 6 aprile 1891"; la stampa è dello stabilimento tipografico di G. Caprin.

Non ho ritrovato il volumetto in alcun repertorio ed ogni ricerca è risultata vana. Ma, personalmente, ritengo che non ci siano dubbi di sorta: per le coincidenze e per lo stile. "Conseguenze di un traversone" è un’opera giovanile di Italo Svevo.

Nel 1891 (l’anno che precede "Una vita") Schmitz è già collaboratore assiduo de "L’Indipendente" quotidiano dell’irridentismo giuliano, diretto da quello stesso Giuseppe Caprin che curò la stampa dell’opuscolo nella propria tipografia.

E’ una raccolta di scritti per l’occasione, quella del matrimonio del maestro d’armi Angelini. Si apre con i versi scherzosi ("Do parole ai sposi") di Felice Venezian (1851-1908), animatore dell’Unione Nazionale di Trieste e dell’Istria, cui si riferisce Livia Venenziani (Vita di mio marito, 1958, pag. 90). Segue un racconto di altro maestro di scherma, Augusto Garagnani, il cui nome compare con il Caprin al frontespizio.

"Fiori d’arancio" sono dieci quartine a firma di Elda Gianelli (1848-1891), il cui romanzo "Nebbia dorata" apparve a puntate su L’Indipendente". E, subito dopo, il sonetto di Riccardo Pitteri (La spada e l’ago), poeta triestino (1853-1915) che fu presidente della Lega Nazionale nei 15 anni che precedettero la Grande Guerra.

Al centro troviamo finalmente la deliziosa "Conseguenze di un traversone" breve ma compiuta novelletta di palese sapore sveviano, ancorché non classificato (per quel che ho potuto verificare) nei volumi successivi alla fama.

La placchetta per nozze prosegue con i versi di G. Ventura e di Cesare Rossi (1851-1927), altro redattore del quotidiano irridentista oltre che non ignoto poeta di piglio romantico. Chiudono la miscellanea il Caprin (Della prima sala di scherma di Trieste) e un ironico corsivo con simulata grafia infantile a firma di Teodoro Mayer (fondatore del quotidiano "Il Piccolo").

Ettore Schmitz è dunque inserito, con il suo scritto, nella cerchia degli amici di Italo Svevo.

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