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Il Ruanda blocca il contingente di pace
dellONU in Congo.
Associazione
per i popoli minacciati
LAssociazione per i Popoli Minacciati (APM) ha accusato il governo
del Ruanda di favorire lincombente genocidio nel Congo Orientale. Il governo
ruandese ha rifiutato larrivo di un contingente di pace dellONU sotto il
comando della Francia, e continua sistematicamente ad armare le milizie che da anni
saccheggiano il Congo e terrorizzano la popolazione civile. In questo modo il Ruanda, che
solo ieri è stato vittima di un genocidio, diventa oggi corresponsabile di un imminente
genocidio. È assurdo che il Ruanda, che nel 1994 ha subito la terribile esperienza del
genocidio con circa 1 milione di morti, oggi non faccia niente affinché in Congo non si
ripeta la storia. LAPM si è appellata allUnione Europea affinché il
contingente di pace dellONU possa entrare in azione nel Congo Orientale il prima
possibile. Finora 20 paesi si sono dichiarati disponibili a partecipare ad un intervento
dei Caschi Blu.
Nove anni fa il Ruanda aveva accusato, a ragione, la Comunità Internazionale di aver
ignorato troppo a lungo il genocidio nel proprio paese. Il Ruanda però non sembra aver
imparato nulla da quellesperienza orribile e ora non solo ignora il pericolo di
genocidio in Congo, ma addirittura rende vani tutti i tentativi di fermare un'escalation
degli assassini.
Martedì 27 maggio il rappresentante del Ruanda presso le Nazioni Unite, Augustin Muvinyi,
ha confermato che il suo paese rifiuta un contingente ONU comandato dalla Francia.
Proprio perché Parigi ha fallito in Ruanda, è lodevole che il governo francese
s'impegni ora per un veloce invio dei Caschi Blu. Ovviamente bisogna anche tenere in
considerazione la paura del Ruanda, che la Francia possa collaborare con lUganda
(paese vicino e nemico del Ruanda) e appoggiare in Congo i ribelli esiliati. Inoltre i
programmi sviluppati dalla Germania per disarmare questi ribelli sono inefficaci e devono
quindi essere rielaborati con urgenza.
Martedì sono scoppiati nuovi scontri nella città di Bunia, nel Congo Orientale, durante
i quali sono morte 2 persone e altre cinque sono rimaste ferite. I collaboratori
dellONU hanno finora ricuperato 350 cadaveri di civili che sono stati uccisi in
aggressioni che somigliano molto a un genocidio. Comera già successo durante il
genocidio in Ruanda, anche in Congo le milizie usano le stazioni radio per diffondere i
loro messaggi di odio. I ribelli della Union des Patriotes Congolais (UPC), sostenuti dal
Ruanda, hanno minacciato tramite radio CANDIP i profughi, dicendo che essi sarebbero stati
considerati nemici se non avessero immediatamente lasciato le basi ONU nelle quali hanno
cercato protezione.
Fonte AceA |
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